Anarchico, rivoluzionario, sindacalista, giornalista, antifascista ed esule negli Stati Uniti d’America. Carlo Tresca, il sulmonese che “propugnò la rivoluzione degli schiavi contro gli schiavisti della civiltà contro l’oscurantismo”. Questa la frase che campeggia sulla lapide voluta dai cittadini, in sua memoria, intitolata all’intellettuale, al suo pensiero, all’uomo di coraggio e di battaglie per il pieno sviluppo di tutti gli uomini, amante dell’umanità, spesso vinta e sopraffatta, e della lotta per la verità e la giustizia.
Tanti i sulmonesi e non, presenti in via San Cosimo per l’inaugurazione dell’iscrizione. Un movimento di anime e pensiero raccolto in nome dell’anarchico sulmonese. Ad offrire un excursus sulla vita, sull’impegno e sull’opera di Carlo Tresca, a precedere il raccoglimento davanti la lapide, la conferenza“Carlo Tresca nel movimento operaio italoamericano e nel movimento antifascista internazionale”, a cura del professore Mauro Canali con l’introduzione di Edoardo Puglielli del Centro Studi e Ricerche “Carlo Tresca”, all’interno di una gremita sala della Camera del Lavoro. A condurre alla volta dell’omaggio al giornalista peligno, il professor Franco Pelino e le associazioni che hanno permesso una celebrazione importante nel 75mo anno dalla morte dell’intellettuale. Presenti alla manifestazione le associaizoni Collettivo Altrementi, Clemente De Caesaris, associazione culturale “Panfilo Serafini”, Università Sulmonese della Libera Età, Archeoclub Sulmona e Collettivo Studentesco Sulmona.
Il pensiero di Tresca e attorno a Tresca, il ponte con New York nel suggestivo collegamento video dal Tresca’s Corner, l’angolo in cui venne ucciso dalla mafia l’11 gennaio 1943. Il collegamento oltreoceano a cura di Andrea D’Emilio dell’associazione culturale Clemente De Caesaris ha visto la partecipazione della professoressa Marcella Bencivenni (Hostos Community College, Bronx, NY) e Stephen Cerulli (Calandra Italian American Institute).
L’importanza del territorio, dell’appartenenza, il messaggio che gli emigrati italiani di ieri hanno dato per il proprio Paese, un monito al presente e al futuro. Riccardo Verrocchi ha voluto sottolineare la memoria, quella non passiva ma fertile, quella da portare avanti, il pensiero e l’eredità culturale di Tresca da proseguire, attualizzare “per una società migliore, per unire il territorio, salvaguardarlo e rilanciarlo”
Franco Pelino ha tracciato un profilo del grande rivoluzionario e giornalista sulmonese, (suo il quotidiano ilGerme), un ricordo puntuale è stato offerto dai presenti con una riflessione che guarda al nostro territorio e alle sue criticità. Sulmona e le tante carenze, dall’Apc alle scuole, a dare coraggio e speranza è proprio questa giornata partecipata, l’unione nella memoria e nel messaggio senza tempo ma di intenti di Tresca. Un’eredità importante da impiegare nelle battaglie di questa parte di Abruzzo, sulle grandi vicende e tematiche che lo attraversano, una su tutte la centrale Snam. Un respiro cittadino plurale, insieme, tanti, un buon fronte su cui lavorare e partire in virtù delle ragioni del territorio.
A.S.
Una risistemata pure alla parete no?