Sulla Finanziaria 2018, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e del territorio, hanno puntato molto anche i piccoli comuni peligni. Non solo Pratola e Raiano, insomma, i finanziamenti messi in campo per 150 milioni di euro sono il calderone a cui tanti sindaci peligni hanno messo in conto di attingere perché, nei fatti, è solo così che si può puntare alla sicurezza del territorio: essere cioè vigili, attenti, pronti a rispondere ai bandi. Ciò che non è accaduto, purtroppo, nel caso di Sulmona.
Su un massimo di 5 milioni 225mila euro ammontano a 5 milioni di euro, ad esempio, i fondi chiesti dal comune di Roccacasale. L’amministrazione Pace, nello specifico ha puntato sul castello medievale chiedendo 2,5milioni per la messa in sicurezza della struttura medievale e dell’intera area circostante; un milione per il municipio ed 1,5 milioni di euro per la prevenzione dal rischio idrogeologico dei versanti. Tre milioni, invece, ha chiesto Pacentro con il sindaco Angelilli che si è concentrato anche lui sul municipio per 2milioni di euro la richiesta e un milione circa per la messa in sicurezza di una strada comunale in paese. A Cansano è ancora il municipio ad essere beneficiario prediletto del bando con 1,5 milioni, 800mila euro per la messa in sicurezza di Casa Gaia e 600mila per le illuminazioni stradali. A Corfinio Colangelo ha chiesto fondi per l’impianto sportivo, nello specifico per la messa in sicurezza del palazzetto perché già in precedenza aveva aderito ad altre misure utili alla sicurezza di edifici e aree varie.
Come detto, purtroppo, sembra che, tra le amministrazioni che Il Germe è riuscito a raggiungere, solo Sulmona non sia salita sul treno della sicurezza. Una “dimenticanza” che non va giù al Pd locale: “un fatto di gravità enorme” per il gruppo. Grave in considerazione dei tanti ritardi che già si sono accumulati nell’edilizia legata alla lotta al rischio sismico. “Questa vicenda non puo’ essere ricondotta solamente nell’alveo della deprecabile negligenza del funzionamento degli uffici e strutture comunali, tutt’altro- si legge nella nota-, rappresenta invece un ulteriore segnale di cattiva gestione della cosa pubblica e soprattutto della pessima politica che si sta portando avanti a Palazzo San Francesco, che come dimostra questo nuovo caso, procura danni vistosi alla città e alla comunità intera”. Un fallimento non solo a livello amministrativo, ma anche politico che spinge i democrat a proporre un mea culpa a sindaco e Consiglio comunale nel “valutare attentamente la situazione ed ipotetici provvedimenti da prendere”. Una “negligenza” che non può essere perdonata, insomma, nonostante altri treni che passeranno, ma con sempre uno in meno all’attivo, cosa che altre amministrazioni non possono assolutamente recriminarsi perché “questa è ordinaria amministrazione per noi” ha sottolineato il sindaco Enrico Pace.
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