Annunciata ieri da Ferrovia dei Parchi l’apertura delle prenotazioni per le partenze autunnali dei treni storici lungo la tratta Sulmona – Carpinone. Con la fine della stagione estiva la cui ultima partenza sarà quella del 29 settembre, al via le prenotazioni per i viaggi in programma dal 6 ottobre al 10 novembre quando nei giorni di sabato e domenica, dalla stazione di Sulmona, si ripartirà alla scoperta della “tratta turistica più richiesta d’Italia” in una delle stagioni più suggestive.
Venti stazioni lungo 128 km di ferrovia per la gran parte in territorio protetto e ricco di biodiversità, dalla Valle Peligna ai 1268 mt della stazione di Rivisondoli – Pescocostanzo per poi scendere nell’alta Valle del Sangro ed entrare nelle boscose valli del Molise concludendo il viaggio nel comune di Carovilli.
Un percorso che attraversando due parchi nazionali, una riserva naturale tutelata dall’UNESCO tratturi, sentieri e vie ciclopedonali promette emozioni uniche, come testimoniano i viaggiatori che, sempre più numerosi, scelgono di salire a bordo delle carrozze d’epoca. Per scoprire l’Appennino abruzzese e molisano dal finestrino, quello delle vetture dei treni storici tornati a ripercorrere la tratta recuperata da Fondazione FS nel 2014. “Per restituirla al turismo”, spiegano dalla stessa Fondazione prima di enunciare i dati di un turismo che solo nel periodo estivo ha visto 5500 passeggeri salire a bordo dei treni storici che hanno percorso la linea Sulmona -Carpinone. “Praticamente un sold out in quasi tutte le circolazioni” affermano dalla Fondazione il cui direttore generale nonché amministratore delegato di FS Treni Turistici Italiani Luigi Cantamessa sottolinea come “il trend sia in continua crescita, segno di una domanda che in Abruzzo va ulteriormente soddisfatta e supportata”. E in tal senso, assicura Cantamessa, si orienteranno le strategie future sulle quali però lo stesso direttore generale preferisce non sbilanciarsi.
Forse si cercherà di valorizzare ancor di più un’offerta turistica che ha già dimostrato di saper attrarre viaggiatori diversi, dal singolo turista alla coppia in cerca di romanticismo, dalle famiglie con bambini ai gruppi turistici. In ogni periodo dell’anno. Perché se in inverno è difficile resistere alla magia del treno storico che “solca binari e boschi innevati”, in primavera è il risveglio della natura con la sua biodiversità e gli avvistamenti della fauna selvatica ad attrarre maggiormente, mentre in estate il viaggio in treno storico si inserisce in un’offerta di vacanza attiva tra piste ciclabili, percorsi guidati ed eventi culturali da vivere all’aperto.
Senza dimenticare l’autunno, il periodo in cui, si legge sul sito di Ferrovia dei Parchi “i binari entrano in vere e proprie gallerie naturali dai mille colori” richiamando fotografi da tutta Europa. “Ogni stagione ha il suo fascino – afferma Claudio Colaizzo responsabile del progetto Ferrovia dei Parchi del tour operator Pallenium Tourism – ma il Natale resta in assoluto il periodo più gettonato tanto che da anni l’offerta è stata raddoppiata con due partenze per ciascuna giornata invece di una”.
Tanto però resta ancora da fare, come ammette lo stesso Colaizzo, a partire dall’offerta di servizi “sia essenziali che accessori” nelle stazioni che, spiega il responsabile di Pallenium Tourism “sono ristrutturate e ben tenute ma ancora senza locali da poter utilizzare”. E come le stazioni anche le località di sosta dove al di là di eventi speciali inseriti nei cartelloni turistici “i comuni non presentano l’arrivo del treno come una leva per stimolare l’apertura di tutti gli esercizi commerciali”. Insomma il treno corre per conto suo, e forse una diversa accoglienza sarebbe gradita. Leggermente diversa la situazione a Sulmona dove il flusso di viaggiatori che soggiorna in città è sempre alto, sia in alta che in bassa stagione, e l’unico neo è quello che Claudio Colaizzo definisce “uno scollamento tra il progetto turistico legato al treno e la città”, una realtà in cui chi lavora nel progetto Ferrovia dei Parchi non viene ancora convocato ai tavoli di lavoro turistici.
Progetti per il futuro ce ne sono tanti, conclude Colaizzo ma prima di tutto bisogna far tornare i treni su Carpinone e Isernia “ancora non raggiungibili per via dei lavori di elettrificazione iniziati nel 2020” e quindi su Napoli con il ritorno della Napoletana, il servizio diretto che una volta collegava Tirreno ed Adriatico attraverso l’Appenino.
Intanto da ieri è possibile prenotarsi per una delle partenze del prossimo autunno, per non rinunciare a vivere quell’emozione che ogni volta accompagna la partenza del treno storico dalla stazione di Sulmona lungo “un percorso di andata e ritorno che lascia un bagaglio di curiosità e conoscenza da riportare a casa”.
Elisa Pizzoferrato
MA PERCHè N RAPRET AL TRAFFICO CIVILE PRIMA DA SULMON PUTIV I A NAPOLI PASSANT P CASTEL DI SANGRO ISERNIA E VENAFRO MO MENTRE NN S PO FA CHIU