Tre aggressioni nel giro di un mese nei confronti della madre settantenne, il rifiuto di questa di essere inserita in un percorso protetto e una vicenda che rischia di degenerare e segnare le cronache a nove colonne.
Ieri l’ennesimo pestaggio da parte di un 54enne nei confronti della madre, con il ricovero di questa all’ospedale per i pugni e gli schiaffi che, ancora una volta, è stata costretta a subire.
I medici le hanno diagnostico un trauma facciale, guaribile in venti giorni. A ritirare il referto e ad informare immediatamente il magistrato è stato il settore anticrimine della polizia. La donna per ben due volte, nelle scorse settimane, ha rifiutato la protezione. La procura ha chiesto la misura di sicurezza per il figlio aggressore che l’altro giorno, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La decisione del giudice arriverà probabilmente nei prossimi giorni, non appena sarà individuata una struttura idonea per il 54enne.
Una famiglia gravata da tanti problemi …..dulcis in fundo lo sfratto dal famoso condominio del 110 mai partito in via Avezzano !
Il colpo finale credo sia stato quello ….ma Dio vede e provvede.
Una mamma protegge sempre il proprio figlio …..e’ un istinto naturale .
Abbiamo perso noi come società quando rimiamo in silenzio davanti a forzature e prepotenze contro i più deboli !
La signora merita solo tanto rispetto .
Una mamma che lo è fino in fondo…la signora ha tutto il nostro rispetto,ma questa famiglia va aiutata,ad ogni costo.
Liberate la Mamma!!!!!…..
Mah… Situazione complessa e complicata.. Ci vuole uno bravo per tutte due.. Certo che è sempre il figlio, unico bene.. La protezione l’ha avuta, a me sembra il cane che si morde la coda.. Oppure “mamma Ciccio mi tocca, Ciccio toccami” convinto che ci vuole uno bravo per tutte e due
Tso d’urgenza prima che la situazione giunga all’irreparabile
Vero
Madre eroica, la vera Madre come la Madre di Dio. Tutto il nostro rispetto.
Sce mò la colpa è del 110! Ma per favore!! TSO IMMEDIATO e almeno la povera donna avrà salva la vita. C’è troppo garantismo e troppi ritardi