Lazio e Abruzzo saranno collegate con l’alta velocità. Parola di Marco Marsilio, che dopo lo “scippo” dei fondi Pnrr da parte del governo (dello stesso colore del presidente di Regione), rilancia con l’appalto del primo lotto assegnato addirittura entro fine giugno. Il vertice dell’amministrazione regionale assicura che il cantiere verrà aperto prima del 2024. “Problema sulla reperibilità dei fondi? Tutto falso – spiega Marsilio durante il convegno Cisl Abruzzo-Molise, tenutosi questa mattina a Pescara -, gli allarmi che qualcuno dissemina sui territori non solo sono strumentali ma anche infondati”.
Avanti con l’opera, dunque. Con o senza i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che hanno preso il binario marchigiano per rinforzare la tratta Falconara-Orte. Marsilio aveva evidenziato ben prima dello stop ai fondi che l’alta velocità Roma-Pescara sarebbe stata conclusa. In un modo o nell’altro. Una certezza che non è venuta meno dopo il semaforo rosso del Governo Meloni. Il Presidente della Giunta Regionale richiama alla compattezza degli abruzzese, necessaria per convincere sia l’esecutivo e sia il gruppo Rfi ad investire sul territorio.
La Roma-Pescara – ha detto Marsilio – deve rappresentare un obiettivo strategico, comune e condiviso per un Abruzzo che punti a fare squadra. Altrimenti, Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie e Ministero dei Trasporti avranno la stessa giustificazione che hanno avuto negli ultimi 50 anni per non investire su questa importante infrastruttura”. Il presidente Marsilio ha poi voluto proporre un parallelismo con grande opera pubblica del passato. “Negli anni ‘70 – ha ricordato – le stesse critiche rivolte oggi al progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Pescara, erano indirizzate contro la realizzazione dell’Asse attrezzato Chieti-Pescara perché, secondo alcuni, era sufficiente la Tiburtina. Oggi, invece, servirebbe addirittura una terza corsia sull’asse attrezzato considerando l’enorme mole di traffico che l’attraversa quotidianamente. A lavori completati, la tratta ferroviaria Roma-Pescara – ha aggiunto il Presidente –sarà percorsa in circa due ore: almeno un’ora e trenta in meno rispetto agli attuali tempi di percorrenza. Checché se ne dica,- ha sottolineato – quest’opera è considerata strategica dal Governo nazionale ed, inoltre, è stato confermato in tutte le sedi che verrà finanziata”.
Ammesso e non concesso che Marsilio sia in buona fede vale la pena avvertirlo del rischio che l’Italia non deve correre che la ristrutturazione una volta partita resti incompiuta. Sarebbe davvero insopportabile.