Dovranno indossare tutti la divisa di Tua: nessuna trattativa e nessuna “fuga” sugli autobus del trasporto pubblico di Sulmona. I dieci autisti in forze a La Valletta, cambieranno presto datore di lavoro. Lo ha deciso e annunciato il dirigente della quarta ripartizione Domenico Giannetta che nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai sindacati, mettendo fine ad un balletto che dura da mesi.
Quella che doveva essere una contrattazione per mediare le esigenze dei lavoratori, infatti, si è trasformata alla fine in un tornello dal quale sono entrati ed usciti praticamente tutti i dipendenti, fino ad aprile scorso quando anche chi si era detto disponibile al passaggio con l’azienda regionale, si è tirato indietro chiedendo di essere impiegato in servizi comunali.
Alla fine il dirigente ha deciso di fare a modo suo e ha annunciato ai sindacati che tutti, nessuno escluso, passerà insieme ai mezzi alla società per azioni di proprietà della Regione.
Passaggio temuto da molti, nonostante le indubbie condizioni migliorative del cambio casacca: la garanzia (che per molti era stato motivo di resistenza) di lavorare sul territorio cittadino (salvo diversa disponibilità che sarà data dall’autista), riconoscimento di quattro scatti di anzianità, quattordicesima e un aumento in busta paga di circa 200 euro al mese.
Di certo la trattativa non può dilungarsi ancora molto, perché i tempi sono scaduti da tempo e Sulmona ha la necessità di adeguarsi al resto delle città abruzzesi, essendo l’unica a gestire il trasporto pubblico direttamente. Con risultati non certo brillanti, a giudicare dall’elenco periodico di corse che saltano.
“La scelta dell’esternalizzazione è dettata per assicurare efficienza nella gestione e adeguati standard qualitativi del servizio per il cittadino – si legge nella missiva del dirigente -, per il personale addetto e per il Comune di Sulmona”. Poche storie, quindi, si passa a Tua con uomini e mezzi.
Quando esattamente non ancora si sa: doveva essere a maggio scorso, in verità, e non potrà essere certo il prossimo anno, perché nel frattempo il parco mezzi de La Valletta uscirà in gran parte dalla strada in quanto obsoleto e vietato dall’Europa.
Un dubbio…. ma si può trasformare un contratto di lavoro da regime ente locale (pubblico) a regime privatistico?