Due immobili da valorizzare, poiché non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali del Comune. L’amministrazione sulmonese cerca acquirenti per un locale commerciale all’interno di Palazzo Pretorio e l’ex mercato coperto comunale, in via Atri. Per il primo il canone a base d’asta è di 12mila euro annui, mentre per il secondo si parte da 58mila euro. Il Comune ha così dato avvio ad una complessa attività di ricognizione del patrimonio immobiliare dell’Ente, comprensiva delle verifiche sullo stato dei luoghi e di conformità anche documentale dal punto di vista edilizio e catastale, per procedere ad una migliore individuazione degli immobili idonei alla valorizzazione e collocazione sul mercato.
E se gli immobili da valorizzare sul territorio comunale sono appena due, ben più lunga è la lista delle strutture catalogate nel piano delle alienazioni 2023. Undici edifici in cerca di proprietario, che da anni il Comune tenta (invano) di cedere. Tra questi l’ex Mattatoio comunale. Circa mille metri quadri dal valore di 777mila euro.
Rientrano nell’elenco anche due capannoni, entrambi di 400 metri quadri, in via Lamaccio, nella zona PIP, dal valore di circa 240mila euro ognuno. All’interno della lista figurano cinque case parcheggio, due nelle frazioni di Fonte d’Amore e Vallecorvo e tre in centro storico, che variano dai 62 ai 164 metri quadri. Sempre in centro storico sono situate le due strutture ricettive in lista di alienazione: una in vico Cascile (146 metri quadri per 82mila euro) e una in vico Mozzo (124 metri quadri per 77mila euro). L’edificio in via Probo Mariano, da oltre 500 metri quadri viene valutato poco meno di 350mila euro.
Non solo strutture da alienare. Nella lunga lista è presente anche il diritto edificatorio nei pressi della scuola Serafini, ovvero dove insisteva il rudere abbattuto lo scorso settembre, disabitato e mai alienato. Il costo della volumetria (275 metri quadri + il 35%) è di 62mila euro. Un valore aumentato rispetto allo scorso anno, quando per l’alienazione occorrevano circa 55mila euro. Infine, il terreno di 70 metri quadri in via Cavriani viene alienato per circa 4mila euro.
Diritto edificatorio nei pressi della scuola Serafini… non sarebbe meglio acquistare tale diritto per costruire altrove, sempre nel Comune di Sulmona? Ne gioverebbe anche l’area antistante la scuola stessa..
In genere i lotti edificabili questo diritto già lo hanno. Non è che uno spende 65 mila euro più le spese di vendita e trascrizione… per poi spenderne altri 100 mila ( se bastano) per comprare un altro lotto dove edificare.
La casa in quel luogo esisteva ed è stata abbattuta poiché in abbandono e pericolante… e quindi a chi compra viene assicurata la volumetria di ricostruzione sulla stessa particella.
Certo il Comune potrebbe rinunciare alla vendita e assoggettare l’area come pertinenza della scuola… ma servono soldi per fare cassa… mala tempora currunt…
L’Italia intera è strapiena di edifici storici, pubblici e privati, di edifici moderni e post-moderni (p.es. centri commerciali mai completati o mai aperti), di capannoni industriali, di ruderi ecc., già fatiscenti ricordi di attività pubbliche o private, destinati a diventare scheletri architettonici, ricettacolo di immondizia, di scarichi abusivi, di clandestini o disgraziati di vario genere..
Le amministrazioni, che affogano nei debiti e in bilanci sempre più fallimentari, s’illudono di poter raccattare qualcosina vendendo a un mercato che non c’è più (ammesso pure che in passato ci sia stato). Le montagne si spopolano, le valli si spopolano, i centri urbani si spopolano, la natalità è sottozero.. Chi mai comprerà e per cosa mai dovrebbe comprare?