Tra banchi e tir

Un motivo c’è, quello dettato evidentemente dalle regole urbanistiche, del perché in una zona industriale non sono previste destinazioni d’uso scolastiche. E non tanto per la comodità e l’accoglienza che può dare un capannone a degli studenti, quanto per i servizi e il sistema che vi ruota intorno. Così da quando si sono aperte le scuole i genitori degli alunni della primaria Lombardo-Radice, ovvero le sei classi che sono state trasferite in contrada San Nicola nell’ex confettificio Ovidio, si trovano quotidianamente a fare i conti con il traffico di tir e mezzi pesanti che inevitabilmente ricade nella zona. Decine di mezzi tra i quali fare slalom e tra i quali districarsi non senza timore. A piedi e in auto.

Per questo sin dall’avvio delle lezioni la dirigente della scuola, Gabriella Di Mascio, ha chiesto formalmente al Comune di intervenire in qualche modo, chiedendo in particolare un presidio fisso, in entrata e uscita, della polizia municipale.

Il presidio è prontamente arrivato, ma non sempre in orario: “Spesso i vigili arrivano tardi – lamentano i genitori – quando cioè i ragazzi sono già entrati”. Il punto è che per le misure anti Covid l’ingresso a scuola è stato scaglionato: alle 8,15 il primo turno e alle 8,30 il secondo. La polizia arriva spesso dopo il primo ingresso e non abbastanza in tempo comunque per evitare che i mezzi pesanti intralcino il via vai delle auto e degli alunni.

“A prescindere dagli orari e di presenza della polizia – spiegano i genitori – si potrebbe ovviare al problema con una semplice disposizione e cioè deviando il traffico pesante, almeno per le ore interessate dall’ingresso e dall’uscita dei ragazzi, nella strada parallela alla scuola che è via Roberto Cicerone”.

In attesa di qualche provvedimento, oltre alla normale didattica gli alunni della primaria è bene che imparino a memoria anche il manuale della guida.

1 Commento su "Tra banchi e tir"

  1. Zavarella il giardiniere ?

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