Un cenone di capodanno indigesto per la tiktoker napoletana, Rita De Crescenzo. Quasi quattrocentomila follower su Instagram e ora anche una multa per diffamazione sui social. Duecentocinquantotto euro di sanzione. Non certo una cifra da capogiro quella della sentenza da parte del giudice del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco. Ma resta la condanna per quei “commenti” postati sul ristorante “Antica Neviera” di Castel di Sangro e del suo allora gestore, Alessandro Coscia.
Fatti che risalgono al capodanno 2023, quando Coscia scoprì la serie di video social della De Crescenzo contro la sua attività. La tiktoker lamentava di aver digiunato e di aver anche dovuto pagare il conto nonostante “fosse stata presentata come ospite d’onore”.
“La serata del 31 dicembre abbiamo fatto digiuno al ristorante. A capodanno sono stata presentata come ospite d’onore, e invece ho pagato e ringraziato. A Castel di Sangro tutti si sono messi a disposizione, tranne il ristorante Antica Neviera”. Ma la tiktoker non si è fermata qui, postando alcuni giorni dopo un altro video dove ironizzava sull’accaduto. Atteggiamenti che hanno portato Coscia ad adire le vie legali, assistito dall’avvocata Gaetana Di Ianni, aprendo un procedimento penale contro De Crescenzo.
Il confine tra diffamazione e recensione non è così sottile, come si legge nella querela presentata da Di Ianni. “La recensione serve per informare ed aiutare il pubblico. Vige il rispetto del diritto di critica”. Diritto che non è privo di limitazioni, in quanto occorre che ciò che viene criticato sia effettivamente esistente. “La forma espressiva, inoltre, non deve essere aggressiva, infamante o scurrile. Infine, ciò che viene riferito deve essere vero. Se ciò non dovesse accadere, e quindi le informazioni riportate non fossero veritiere, il diritto di critica verrebbe meno, configurandosi in una possibile ipotesi di diffamazione”.
Secondo quanto riferito da Coscia, nella serata tutto sarebbe filato liscio fino al momento del conto. Il ristoratore, tenendo in considerazione il numero corposo del gruppo della De Crescenzo, avrebbe concesso uno sconto sul totale. Sconto che non sarebbe stato apprezzato dalla tiktoker, sfogatasi sui social. Secondo il ristoratore, la serata di Capodanno non sarebbe stata in funzione della presenza di De Crescenzo. Né il ristoratore si sarebbe approfittato della sua notorietà. “Neanche la conoscevo”, ha dichiarato Coscia.
Nessuna aggravante comporta il fatto di ricoprire il ruolo di influencer, raggiungendo un vasto pubblico. Come spiega Di Ianni, “allo stato non vi è un’ulteriore aggravante per la categoria delle influencer che non sia quella prevista dall’articolo 595, comma 3”. Ossia la diffamazione aggravata a mezzo stampa o a qualsiasi altro mezzo.
Clima diametralmente inverso si è creato a Sulmona, dove venerdì 6 settembre farà nuovamente visita l’influencer Chiara Mangiatutto. La tiktoker siciliana tornerà per la seconda volta a Max Pub, dove ha stretto un particolare rapporto di stima e amicizia con i proprietari. Più che una sfida, l’influencer proporrà un nuovo format, dove mangerà 120 arrosticini, così come altri due clienti già selezionati del locale. Chiara Mangiatutto già lo scorso inverno era stata ospite di Max Pub, vincendo per la prima volta nella storia del locale la “sfida dantesca”, mangiando tre panini extralarge.
Sono Loren , e poi talmente terdiarti? Vorrai dire talmente tediati. Comunque hai ragione, qui a Sulmona è tutta povertà dentro e fuori il tribunale, tutti barboni che si sono assicurati una mesata pubblica e tutti cercano di guadagnare con qualsiasi espediente.. Soltanto a Roma possono fare le giuste riforme altrimenti si continuerà all’infinito con la sceneggiatura di carte false. PS. Per i suicidi a dove ti riferisci, solo a Pratola?