Test salivari per le scuole, Caruso: “Pronto a fare da solo”

Ha già avviato un’indagine di mercato, perché il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, non ha intenzione di aspettare i tempi biblici della burocrazia, non in un momento in cui il tempismo e l’urgenza sono fondamentali. Se Caruso è disposto ad attendere la decisione del governo sull’uso delle mascherine obbligatorie, a differenza di quanto fatto dai suoi colleghi di Sulmona e Scanno, infatti, altrettanto non è disposto a fare sulla gestione del contagio nelle scuole, il vero tallone d’Achille del sistema di prevenzione. E lui lo sa bene, visto che è stato, il suo, uno dei primi Comuni abruzzesi, il primo (e finora l’unico) in Centro Abruzzo, a doversi confrontare con l’emergenza tra i banchi: tre classi e due istituiti scolastici coinvolti, con un prof e un alunno dell’Istituto professionale e della scuola elementare risultati positivi.


“Bisogna cambiare sistema, perché altrimenti così non si riesce a fermare il contagio a scuola – commenta il sindaco di Castel di Sangro – e per questo ho richiesto alla struttura regionale la fornitura di test salivari rapidi, di quelli che già si usano nel Lazio. Sono strumenti non affidabili al cento per cento, ma che comunque permettono di fare una prima scrematura dei casi sospetti”. L’impegno e la promessa a reperirli, però, non rassicura Caruso che per questo si sta muovendo autonomamente per acquistarli direttamente con fondi comunali. “Abbiamo già fatto un’indagine di mercato, il prezzo si aggira sugli 8 euro a test, che non è una cifra inaccessibile – continua Caruso – certo ne serve una buona quantità, perché l’idea è di ripetere i test almeno una volta o due a settimana. Ma sono fondamentali per controllare la situazione tra i ragazzi, per questo se la prossima settimana non ci saranno rassicurazioni sulla fornitura, penso di procedere almeno all’acquisto di un primo lotto”.


A Castel di Sangro, d’altronde, ci sono un paio di fronti aperti che non si sa quali confini hanno. Con cinque persone positive, una delle quali ricoverata proprio ieri al San Salvatore dell’Aquila (nessuno in gravi condizioni fortunatamente). Domani dovrebbe iniziare l’esecuzione dei tamponi sugli studenti delle due classi dell’Istituto professionale messi in quarantena venerdì scorso, anche se dalla Asl sono ottimisti, perché il periodo di potenziale incubazione (i famosi quattordici giorni dal contatto) scadranno venerdì e finora non sembrano esserci persone con sintomatologia.
Ma tanto è molto probabile che tra i banchi il problema sarà destinato a ripresentarsi e quello dei test salivari è un modo per rallentare questa avanzata.

1 Commento su "Test salivari per le scuole, Caruso: “Pronto a fare da solo”"

  1. Ottima iniziativa,soprattutto con l’avvicinarsi dei primi freddi ed eventuale aumento di rischi.Bisogna prevenire.
    Annamarinelli18@gmail.com

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