Sono diciassette tra associazioni e comitati a firmare l’ennesimo appello affinché venga fermata la realizzazione del gasdotto Sulmona-Minerbio. Una richiesta che viene rilanciata all’indomani del terremoto che ha colpito nei giorni scorsi l’Appennino tosco-emiliano “ennesima riprova che il mega gasdotto Linea Adriatica della Snam – scrivono – è incompatibile con territori altamente sismici quali sono quelli dell’Appennino”.
I “No Snam” ricordano come non sia la prima volta che si verificano forti scosse di terremoto nella zona: nel 1918, nel 1919, nel 1542 e ancora nel 1661.
“I terremoti, oltre a provocare la rottura di ogni manufatto umano collocato lungo la linea di faglia, possono provocare frane che a loro volta innescano l’esplosione di gasdotti, come è accaduto tante volte in Italia, esponendo così ad ulteriori pericoli i cittadini che vivono in zone già a rischio – continuano -. Si veda il caso di Mutignano di Pineto (TE) del 6 marzo 2015 quando, in seguito alla esplosione di un metanodotto Snam per uno smottamento di terreno, l’incendio causò distruzioni e danni fino a oltre 100 metri in tutta la zona circostante. Le distanze di sicurezza attualmente vigenti sono peraltro ridicole perché consentono di realizzare gasdotti anche a 30 metri dalle abitazioni”.
Un’opera, tornano a sottolineare i No Snam, che oltre ad essere pericolosa, è del tutto inutile, perché, ribadiscono, l’Italia e l’Europa non hanno bisogno di trasportare così tanto gas, soprattutto in prospettiva della decarbonizzazione programmata dall’Europa.
Se le conoscenze antisismiche delle 17 associazioni valgono di più di quelle degli ingegneri SNAM allora è giusto chiudere TUTTI i metanodotti d’Italia, magari iniziando da quello che alimenta Sulmona. Oppure, per caso, quello che è fatto è fatto?
Gli ingegneri sono spesso guidati dalla politica e dagli interessi.
Siamo diventati la discarica d’Abruzzo (super carcere,discarica,centrale Snam)
I milioni li buttano a L’Aquila
Questa non è una argomentazione. Anzi quando non si hanno argomenti oggettivi si ricorre al complotto o a sminuire diffamare opinioni e in questo caso ricerche altrui.
Con sta storia che siamo zona sismica qui non verrà mai nessuno e dobbiamo
Solo dire grazie ad alcuni di noi che descrivono questa zona come a rischio calamità . Vivremo in una riserva campando di aria fritta e di bacche come i primitivi … ps anche là associazioni spesso sono guidate dall’ideologia e dalla politica il problema è che in questo campo servirebbero le competenze tecniche e non certo improvvisate
Quindi se la progettazione dei metanodotti è da sempre viziata da politica ed interessi, allora chiudiamo SUBITO metanodotti e centrali. Chi rinuncia per primo?
Mi sembra che il Ponte Morandi è stato progettato da grandi professionisti….o da associazioni ambientaliste?
se x questo con il terremoto possono cadere anche gli elettrodotti quindi niente energia elettrica, anche le paleoliche e i pannelli fotovoltaici, poi si rompono le condotte idriche niente acqua potabile.. ecc ecc
a l’aquila dopo il sisma non c’era gas, energia elettrica e niente acqua!!!
ma che discorsi sono?
Il ponte è caduto non per calamità naturali ma per errori umani…errori di progettazione che tutti sapevano
Errori di esecuzione e di mancato controllo dell’evoluzione del degrado non di progettazione (che in ogni caso rispecchia le conoscenze e la normativa dell’epoca)
Non leggo ancora di nessuna rinuncia. Non sarà perché tra poco potremo tutti premere l’interruttore della caldaia a gas e fare partire i termosifoni, eh?