Terremoti e prevenzione, il primo intervento della senatrice Di Girolamo

Il terremoto, la dura eredità, quella di edifici non sicuri, l’invito a lavorare per la prevenzione e la ricostruzione e dare la dignità a chi in quel sisma ha perso tutto. La sulmonese Gabriella Di Girolamo, al suo primo intervento in Senato, prende parola sul decreto in aiuto alle popolazioni del sisma, sottolineando l’importanza di un atto urgente per eventi, terremoti, che affliggono il centro Italia e non solo. Una lista lunga e tragica quella di L’Aquila e comuni limitrofi, che toccano insomma corde di una realtà territoriale conosciuta, in cui la ricostruzione procede a passi troppo lenti, la disperazione dei cittadini “soli e abbandonati al loro dolore” che hanno perso i propri cari, il loro vissuto, le loro proprietà e hanno visto cadere anche strutture pubbliche, così l’Irpinia, l’Emilia, fino ad arrivare al sisma che ha coinvolto Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Il dramma del sisma che però puntualmente trova il paese immaturo, “ogni qual volta si verifichi un evento sismico emerge una preoccupante impreparazione” sottolinea la senatrice del Movimento 5 stelle.

L’insicurezza delle scuole, il dato che parla di un 80 per cento di strutture inadeguate alla normativa sismica vigente, il ricordo qui va a San Giuliano di Puglia. Troppi nodi burocratici, evidenzia, “mentre le popolazioni versano in difficoltà economica e sfiducia”. Bisogna essere risolutivi, spiega la Di Girolamo che dice basta a sperperi, invitando ad utilizzare denaro pubblico per sicurezza e prevenzione.

Sulla chiusure degli uffici territoriali di ricostruzione, la senatrice grillina, prevede ulteriori problemi, un allungamento dell’istruzione delle pratiche. “Mi auguro l’approvazione della Commissione speciale” un lavoro che non finisce qui, la strada è chiara “rimuovere i blocchi di carattere burocratico e politico”. E’ tempo dunque di agire sulla prevenzione e non sull’emergenza e conclude con il leitmotiv pentastellato “Questo è il governo del cambiamento e cambieremo il modo di affrontare il problema e di fare politica”.

A.S.