Termosifoni accesi anche a Sulmona. Continua la sfida a distanza Casini-Di Nino

Ieri il Germe aveva riportato le lamentele di alcuni genitori che protestavano per il freddo al quale i propri figli scolari erano esposti durante le ore di lezione. Come a dire: “Va bene che negli edifici scolastici ancora non vengano fatti i lavori di adeguamento sismico, va bene che i bambini non possano fare educazione fisica perché le palestre sono chiuse, va bene anche che a pranzo debbano mangiare un panino perché la mensa non è ancora stata attivata, però il freddo quello no, per quello accendete i termosifoni”.

Detto fatto, questa mattina i termosifoni nelle scuole sulmonesi erano accesi.
Nel frattempo sulla sponda pratolana la sindaca Antonella Di Nino non si è fatta trovare impreparata – forse perché come sostiene Casini è in “campagna elettorale” o forse perché resasi conto della situazione e del freddo mattutino, non si è voluta esporre alle stesse critiche ricevute dalla parigrado sulmonese – e questa mattina ha fatto trovare i termosifoni accesi negli edifici scolastici perché come ha dichiarato riferendosi agli alunni: “I nostri piccoli vanno salvaguardati”.

Lo scontro fra le due prime cittadine della Valle Peligna è tornato ad alimentarsi apertamente anche qualche giorno fa, quando in seguito alla proposta “secessionista” di Bagnaturo di Sulmona, le due sindache si sono scambiate accuse reciproche di stare a strumentalizzare la vicenda. Questa continua sfida amministrativa a distanza, campagna elettorale o no, è piuttosto normale perché le due siedono su sponde politiche differenti e per entrambe è importante ben amministrare per poter rivendicare politicamente i successi quando sarà il momento. Insomma nel bene o nel male, questo primeggiare è anche un naturale confronto politico, una contrapposizione fra una sindaca espressione del civismo ed una espressione del centrodestra. Come dire: “È la politica”.