Tentò il sorpasso in doppia linea continua: rinviato a giudizio per la morte di Ranalli

Cercò di superare tre moto ma, durante la fase di rientro, urtò uno dei motociclisti facendolo cadere a terra e procurandogli delle ferite risultate poi fatali. S.D.F., 66enne di Teramo imputato di omicidio stradale, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Sulmona.

I congiunti di Ranalli (la moglie, i due figli e i quattro nipoti) si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime della strada.

“Il consulente tecnico del pubblico ministero, il perito industriale Faustino Colarusso, ha attribuito all’automobilista una responsabilità unica ed esclusiva del sinistro – spiegano Gianni Di Marcoberardino e Mario Ricci, della sede di Giesse a Pescara – S.D.F. ha cercato di superare tre moto, su un tratto curvilineo in discesa con doppia linea continua. Non serve aggiungere altro se non che, a seguito di questo comportamento scellerato e irrispettoso nei confronti degli altri utenti della strada, ha perso la vita un marito, un padre e un nonno”.

Ranalli perse la vita il 29 luglio 2021. L’imputato, a bordo di una Mercedes, stava guidando lungo la strada statale 17, con direzione da Roccaraso a Sulmona, nel comune di Pettorano sul Gizio. Verso le 20.20, a una velocità di circa 84 chilometri orari, quindi superiore al limite di 50 vigente su quella strada, tentò il sorpasso di tre motociclisti, nonostante la doppia linea continua.

Durante la fase di sorpasso dell’ultima moto, tuttavia, si accorse di un veicolo che arrivava dalla direzione opposta e, costretto a rientrare nella propria corsia, sterzò verso destra, urtando la Yamaha su cui viaggiava Ranalli che cadde sull’asfalto. Immediati i soccorsi. Il 70 venne trasportato con urgenza all’ospedale di Sulmona dove purtroppo morì nella notte.

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