Otto anni, questo è stato il tempo necessario per le sentenze in primo grado riguardo la tentata estorsione ai danni dell’ex Governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e dalla deputata aquilana, Stefania Pezzopane. I fatti risalgono al 2014, quando i due politici subirono atti di pressione psicologica da parte di Giovanni Marrocchi, il quale, attraverso foto ritoccate a sfondo hard, tentò l’estorsione ai danni di Chiodi e della Pezzopane.
Marrocchi, infatti, diceva di possedere foto di Gianni Chiodi che avrebbero leso la sua immagine pubblica, e di avere la disponibilità economica, inoltre, per la realizzazione di un film hard sulla relazione di Chiodi con Letizia Marinelli. Foto, ovviamente, modificate su fatti mai avvenuti, come quella che ritrae Stefania Pezzopane con Coccia Colaiuda e un noto narcotrafficante all’interno di una piscina.
Elementi che hanno portato il Tribunale dell’Aquila a condannare a un anno e otto mesi di reclusione Marocchi, con la sospensione della pena per 5 anni, oltre al pagamento per la parte civile (ovvero la Pezzopane) di 8mila euro e 2.500 euro per le spese processuali.
Nel processo erano implicati anche Raimondo Onesta, residente a Pratola Peligna, e il marchigiano Marco Minnucci, entrambi assolti. Inoltre, vi era una quarta figura, ovvero il campano Giovanni Volpe, il quale però è deceduto.
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