Ten-T e Zes: il treno da non perdere

“L’ultimo treno” lo definisce il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, per agganciare la sviluppo: “Un tema di cui si parla ancora troppo poco in politica – denuncia il primo cittadino – ma che noi come sindaci e comunità locali, vogliamo sostenere e fare in modo che, quando e se sarà, l’Europa, il governo nazionale e quello regionale, sappiano che noi siamo pronti”. Il tema è quello delle reti Ten-T e in particolare del corridoio Tirreno-Adriatico che dalla Spagna arriva fino ai Balcani, passando, si spera, per il Lazio e per l’Abruzzo. “Uno strumento che catalizzerà investimenti e potrà inserire le aree interne nella rete di collegamento tra Roma e Pescara, sfruttando la posizione geografica per entrare a pieno titolo nel sistema logistico transnazionale – continua la Casini -. Per questo vogliamo farci trovare pronti e rendere soggetti attivi i sindaci e la comunità locali in questo processo”. Di questo si discuterà giovedì prossimo (ore 15,30 Aula consiliare) in un convegno organizzato dal Comune e al quale parteciperanno i sindaci della provincia (hanno già confermato la loro presenza i primi cittadini dell’Aquila, Avezzano e Castel di Sangro) e i cui relatori saranno “i massimi esperti nel settore”: Antonio Nervegna ed Euclide Di Pretoro. Un treno che dovrà viaggiare per forza di cose sul potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara, ma anche per strumenti “accessori” come le Zes (zone economiche speciali) che saranno invece protagoniste, il giorno dopo a Pratola, nel convegno organizzato dal sindaco Di Nino e a cui parteciperà il presidente della Regione Marco Marsilio. “Sarà l’occasione per consegnare al presidente il lavoro fatto sulle reti Ten-T” conclude la Casini.

11 Commenti su "Ten-T e Zes: il treno da non perdere"

  1. Vincenzo Leombruno | 28 Maggio 2019 at 19:14 | Rispondi

    Dipende da dove si voglia passare… la bretella se realizzata, sarà si’ del corridoio Ten-T, ma ci taglierà fuori. Come noto, gli Aquilani sognano, all’attivarsi della suddetta bretella, il collegamento ferroviario L’Aquila-Poggio Mirteto via Rieti, andando ad abbracciare la Roma-Orte. Ora, a meno di opere infrastrutturali faraoniche, il raddoppio da Sulmona a Pescara è un’opera più o meno fattibile, considerando che da Sulmona verso Roma abbiamo le montagne. Raddoppiare tutto il tratto della Marsica e parte della Piana del Cavaliere, potrebbe essere una soluzione, tenendo a mente che Roma si sta espandendo, ferroviariamente parlando, proprio verso est, con i lavori in corso del raddoppio ferroviario fino a Tivoli Terme. ( Ex Bagni di Tivoli ).

  2. andrea iannamorelli | 28 Maggio 2019 at 20:20 | Rispondi

    Perfettamente d’accordo. Si parla poco del corridoio Ten-T perché “la politica”, oggi, si occupa d’altro, disgraziatamente.
    Invece è verissimo. Questo, insieme alla ZES è uno degli ultimi appuntamenti che l’Abruzzo interno ha, per tentare una ripresa, ovvero per dotarsi di infrastrutture di tipo diverso per una prospettiva di ripresa e di sviluppo.
    D’accordo anche sulle valutazioni di Leombruno sulle tratte ferroviarie, ma la battaglia sostanziale, a mio parere, è proprio questa: un collegamento veloce dall’Adriatico al Tirreno, attraversando le zone interne della regione (quindi la Valle Peligna che è snodo delle zone interne) con le opere necessarie per superare un’orografia che è quella che è.
    La questione è antica e all’attenzione del Governo c’è dalla fine degli anni settanta.
    Questa sì che sarebbe “una grande opera” per il futuro.
    Ma l’occasione legata alla realizzazione di queste infrastrutture transnazionali fa riemergere, a mio parere, anche il dibattito appena accennato nel passato (e soffocato) sulle “metropolitane di superficie” che debbono e possono collegare facilmente le zone interne della regione sia con Pescara che con L’Aquila, se il collegamento TEN-T Adriatico/Tirreno deve passare “via L’Aquila”.
    E personalmente la cosa mi convince molto perché soltanto così è tutto l’Abruzzo interno interessato al “futuro” e al “cambiamento”. E le tentazioni separatiste, dai contesti territoriali originari (che proprio in questi giorni sembrano riemergere) cessano, una volta per tutte.
    Ultima cosa: Casini deve andare al convegno ZES, a mio parere; e non soltanto limitarsi a consegnare a Marsilio un documento. Deve andare ad esporre il documento.
    Casini dovrebbe anche invitare, se non lo ha fatto, pregandola di partecipare, De Nino al convegno di Sulmona.
    Ma io chiamerei a questi incontri anche i rappresentanti di “ripensiamo il territorio” che recentemente a Popoli hanno avviato un’azione di aggregazione di Comuni importante e che avrà futuro.
    Così, forse, si ripensa il territorio davvero e si costruisce un’inversione di tendenza che oggi ci marginalizza.

  3. Signori, qui si parla di corridoio Tirreno – Adriatico, ma nessuno vi dice che non esiste nessun progetto europeo al riguardo, è solo una bella e buona” ipotesi” che i signori indicati come “massimi esperti nel settore”: Antonio Nervegna ed Euclide Di Pretoro hanno proposto in un loro libro… tutto qua.
    La vedo più una pura passarella politica del nulla per il nulla… anzi il solito fumo negli occhi per il nulla.
    https://bit.ly/2EGgtV8
    Non esiste nessun progetto di corridoio che attraversi la Regione Abruzzo, basta dare una rapida occhiata su questa mappa interattiva della commissione europea per la mobilità ed il trasporto per smontare tutto il dichiarato:
    https://bit.ly/1V6lO9G
    e togliersi ogni dubbio da qui per un’analisi più particolareggiata
    https://bit.ly/30L7c7T

    Comunque, vista l’opportunità data dal convegno di così alto spessore, un’analisi va fatta e tenendo auspicabile come direttrice gli estremi ROMA – PESCARA sia sul trasporto su gomma che sul trasporto su rotaia, vanno fatte delle serie riflessioni singole come della loro intermodalità a cui chiedo pronta e schietta risposta da parte dei signori scrittori, nonché dal mondo politico locale.
    Sul trasporto su gomma dobbiamo tenere presente la presenza già dei due interporti che attualmente sono cattedrali nel deserto abruzzese: Avezzano e Manoppello.
    – Avezzano in verità è già stato convertito ad altra funzione – protezione civile – ma che nulla vieta di farlo tornare alla originaria destinazione, interporto che però risulta notevolmente tagliato fuori dalle linee ferroviarie che attraversano la Marsica, ed a margine tengo a ricordare che l’interporto di Avezzano ha ingoiato ben 37 milioni di euro di soldi pubblici).
    – Il più nuovo sito di Manoppello collegato da qualche anno alla A25 è un tantino messo meglio come direttrice ferroviaria anche se non ha uno scalo merci ferroviario appropriato ed adeguato e ne richiederebbe la creazione ex novo nei pressi dello stesso interporto collegato tramite bretelle al tracciato esistente.
    – La tratta ferroviaria RM – PE è quella che è con la sua vetustà di tracciato e come male maggiore di binario unico, che non serve farne altri commenti.
    Se mai vi sarà qualche investimento sulla tratta ferroviaria RM – PE, statene certi che non sarà per merito dei corridoi per la mobilità ed il trasporto in ambito europeo.
    E la domanda che pongo al Sindaco è un’altra, quali sarebbero questi benefici per la Valle Peligna?
    Signori politici (!!!) , Sindaco in testa, l’invito è a concentrarsi più sulle ZES che è materia più abbordabile politicamente e dove è possibile raggiungere qualche risultato per la vallata affamata… il resto lo lasci in bocca a chi vende il proprio lavoro editoriale… e non gettate altro fumo negli occhi alla cittadinanza… basterà (metaforicamente) la cappa di fumo prodotta dalla futura centrale di compressione gas, perché, quella sì che ci sarà.. purtroppo!!!
    Convegno per convegno, va detto che il Sindaco di Pratola Peligna ha i piedi più posati per terra del nostro Sindaco Casini.
    Just smoke in the eyessssss!!!!

  4. Ferroviere in 1 87 | 29 Maggio 2019 at 12:49 | Rispondi

    L’interporto di Avezzano è collegato alla ferrovia Roma- Pescara tramite piccolo raddoppio fino ad arrivare proprio alla stazione di Avezzano. L’interporto di Manoppello, è ugualmente collegato alla ferrovia in prossimità di Brecciarola. Questo per non parlare del nostro scalo, costruito anni fa che collega la stazione centrale con lo stabilimento Fiat.
    Al di là delle valutazioni europeiste su corridoi Ten-T o presunti tali, penso che si sia privilegiato il trasporto su gomma a discapito della ferrovia, in una scelta politica non proprio felice.
    Mi chiedo come mai i treni cargo carichi di Ducato possano viaggiare in Adriatica e non si possa noi inviare in Sevel i pezzi prodotti nel nostro stabilimento sempre via ferrovia.

    • Se ho fatto errori chiedo scusa, con la sola attenuante del non essere del “mestiere”, e confermando nuovamente il falso corridoio.
      Come altresì condivido il suo di parere sulla mobilità, basta infatti chiedersi, quanti treni sono partiti dalla bretella interna allo stabilimento ex magneti marelli ed il perchè non è più operativo!

  5. bene ,ragione da vendere,gli spot pubblicitari dei politicialtroni funzionano solo con il popolino,piu’ sudditi,tifosi del signore del momento,inutile,incapace amministratore,complici alcuni” pennivendoli” prezzolati,piu’ pappagalli….in Europa ogni singolo progetto e’ in chiaro con tutte le relative informazioni,tutte nessuna esclusa, sui siti istituzionali di riferimento,responsabili inclusi:Infrastructure TEN-T Connecting Europe,ovvio il ministero(minuscola di rigore) infrast.e trasport si e’ adeguato: oltre la mappa definitiva,i porti,le autorita’ sistema portuale,ecc.l’abruzzo non c’e’…quindi di cosa parlano questi incapaci? Stessa identica cosa per i Fas/Zes e simili….basta verificare sui siti,attualmente le regole,Leggi, sono molto rigide,efficienti,rigorosi controlli e verifiche: per accedere ai finanziamenti bisogna avere,requisito fondamentale,il cofinanziamento del governo nazionale,altrimenti non e’ possibile….dunque di cosa parlano? Come,dove,quando e quali progetti sono stati cofinanziati dal governo nazionale? Questi politicialtroni sono degli incapaci,inconcludenti,forse braccia utili alla posa/manutenzione dei binari,in attesa del treno,che al momento e’ fermo,le linee ferroviarie non sono previste,inesistenti,mappa/carta canta,o no?

  6. È proprio vero che io appartengo ad un’altra generazione e ad un altro modo di pensare l’attività politica, quella per la quale si inseguivano sogni per farli diventare cose concrete.
    Noi abbiamo fatto così. E oggi, piaccia o no si vedono i nostri sogni diventate “cose” concrete, alcune deteriorato da tempo ovvero dal cattivo uso. Altre ancora perfettamente funzionanti.
    Oggi pare che la politica non sia più questo.
    Parliamone.

    • Per una corretta interpretazione delle “cose” mancano alcuni dati del tipo:
      Chi, che cosa, quando, dove.
      Poi non guasterebbe anche indicare chi… i passati soggetti politici attutatori.
      Così impostato il post dice poco e nulla.
      Parliamone.

  7. Non mi sembra possibile qui.
    Il Germe potrebbe invitarci ad un confronto pubblico.
    Per fare informazione. Mica per altro!

  8. bene,i leader della politica in tutto il mondo,paesi in via di sviluppo inclusi,indicano gli obiettivi,cercano,trovano soluzioni,risposte,risolvono problemi,ecc, naturalmente in riferimento all’ideologia,al credo politico, comunque sempre e solo allo scopo,fine,principio del bene e benessere del Paese,alle aspettative del Popolo, nell’Interesse generale,quale la Cosa pubblica,quindi infrastrutture e servizi di qualita’,efficaci,efficienti…i sogni naturalmente sono realizzabili,fattibili, concreti(le attuali coperture finanziarie)….non chiacchiere faraoniche ,piu’ magiche illusioni ,meglio fantonie,bugie,false affermazioni,spot pubblicitari per sudditi creduloni,es. tutte le Democrazie hanno debito pubblico,tutte con infrastrutture tecnologicamente avanzate,moderni ed efficienti servizi pubblici,tutti fruibili,adeguati alle esigenze dei Cittadini,noi siano ancora feudalesimo,concessioni del governante,vassalli,valvassori,signori,contadini,servi e amministratori quasi tutti
    quaquaraqua’,incapaci,inconcludenti,da inserire nelle categorie di Leonardo,o no?

  9. Ma quanto può essere credibile un’amministrazione che non riesce a gestire neanche il trasporto pubblico locale. Mezzi vetusti, obliteratrici perennemente rotte, orari sconosciuti e comunicazione assente, per non parlare delle pensiline che definirle tali ci vuole un grande sforzo di fantasia.
    Ma forse la mossa di puntare in alto serve proprio a far dimenticare il quotidiano, e pazienza se si ipotizzano rotte commerciali assurde tra la Spagna ed i Balcani, tanto sembra bastare a certa gente la sola “comunicazione” di ciò che sarà o potrà essere per dimenticarsi di tutto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*