Telefonini dietro le sbarre: condannati due detenuti

Arrivano le prime condanne per i detenuti del carcere di Sulmona sorpresi a utilizzare dei telefoni cellulari dietro le sbarre. Pasquale Tesseri e Domenico Russo dovranno scontare otto mesi di reclusione, ai quali si aggiungono le spese processuali. E’ questa la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, arrivata nella giornata di ieri.

I detenuti sono andati a processo per accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione dopo essere stati sorpresi dagli agenti della polizia penitenziaria, mentre erano intenti ad utilizzare i microsmartphone dall’interno delle proprie celle lo scorso autunno.

Quello di Russo e Tesseri è solo l’ultimo capitolo di una vicenda che il carcere di Sulmona ben conosce. Nel 2020, dopo una lunga serie di indagini e perquisizioni, gli agenti della polizia penitenziaria sequestrarono venti device elettronici posseduti illegalmente dai detenuti. Nell’ottobre dello scorso anno un detenuto mandò al pronto soccorso cinque baschi blu, a seguito di un raptus di follia per essere stato scoperto in possesso di cinque telefoni cellulari. C’è, poi, la vicenda del poliziotto penitenziario, Massimo De Santis, trovato in possesso di tre telefoni cellulari da far entrare all’interno del carcere lo scorso 25 ottobre. Un’inchiesta sulla quale la magistratura farà presto luce.

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