
“La questione è più grande dei lavoratori e dell’azienda, è necessario l’intervento del governo e della politica sul sistema degli appalti ed è necessario che i committenti dimostrino buonsenso nell’affidare gli appalti che non possono più viaggiare con il sistema del massimo ribasso”. È quanto dichiarano i lavoratori della 3G di Sulmona che questa mattina hanno aderito allo sciopero indetto dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil per denunciare quanto sta accadendo in merito alla trattativa per il rinnovo del Ccnl delle telecomunicazioni scaduto da oltre due anni.
Un confronto che, andato avanti “sulla parte normativa”, per quanto riguarda gli aspetti economici “è stato bloccato dall’atteggiamento di aziende del settore che, rifiutando il confronto, hanno deciso di applicare un diverso contratto pirata”. Il riferimento è al documento firmato lo scorso dicembre tra Assocontact, Anpit e Cisal nei confronti del quale le sigle sindacali avevano già espresso forti perplessità lo scorso 3 febbraio, in occasione del precedente sciopero indetto contro un contratto collettivo sottoscritto da organizzazioni sindacali e datoriali non riconosciute come maggiormente rappresentative.
Una protesta nazionale che oggi 31 marzo in Abruzzo vede i lavoratori del settore manifestare davanti alla prefettura dell’Aquila dalle 10,30 alle 13 per lanciare alle aziende e al governo “un chiaro segnale”. Lo stesso lanciato dai lavoratori della 3G di Sulmona che davanti ai cancelli dell’azienda da questa mattina denunciano il comportamento di “un piccolo gruppo di aziende che si sono sganciate dal Ccnl per applicare un contratto che taglia il costo del lavoro per lo più a discapito del lavoratore comprimendone i diritti e le tutele”. E se Assocontact cerca di convincere della bontà del contratto descrivendolo come “migliorativo, innovativo e trasformativo”, resta il fatto che “di fronte alle prime perplessità sullo schiacciamento degli istituti, dopo neanche un mese dalla sua presentazione si sono resi conto della necessità di cominciare a porre le prime correzioni”. Revisioni che, con una modifica contrattuale siglata il 30 gennaio, hanno riguardato soprattutto le previsioni in materia di malattia, di lavoro supplementare e di lavoro straordinario.
“Negli anni abbiamo dimostrato in moltissime occasioni il nostro senso di responsabilità – concludono i lavoratori della 3G – e oggi ci fermiamo insieme all’intero comparto delle telecomunicazioni per sbloccare il rinnovo del Ccnl attaverso un confronto che porti alla ricerca do ogni possibile soluzione”.
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