E’ un no sonoro e collettivo quello lanciato dalle segreterie territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL-TELECOMUNICAZIONI all’applicazione del Nuovo contratto sottoscritto da Cisal con Assocontact. Contrarietà ribadita quest’oggi, presso la sede della CGIL L’Aquila, dove si è svolta l’Assemblea pubblica alla presenza delle Istituzioni locali, regionali e nazionali.
La vertenza impatta più di mille persone sul territorio abruzzese. Ad essere state investite, per il momento, sono le aziende di 3G Spa (con sedi a Sulmona e Chieti) e la Tecnocall srl (L’Aquila, Avezzano e Pescara). A breve, però, la vertenza potrebbe riguardare tutto il comparto dei call center.
“Un contratto creato appositamente – dichiarano il Presidente di Assocontact, Lelio Borgherese, il Vice Presidente, Davide Natale -, per il bene delle aziende, per salvaguardare la produttività aziendale e rimodellato per far fronte alle nuove necessità, un contratto che difende le imprese”.
Le OO.SS., invece, denunciano la drastica riduzione dei diritti della lavoratrici e dei lavoratori, oltre alla diminuzione del salario. “La soluzione – denunciano i sindacati – non può essere quella di fuoriuscire dal CCNL delle Telecomunicazioni siglato con le OO.SS maggiormente rappresentative del settore al fine di ridurre i costi andando ad intaccare il costo del lavoro”.
L’aumento contrattuale prevede appena 7,74 euro annuali per i prossimi 3 anni sul terzo livello delle Telecomunicazioni. Taglio netto ai permessi, con la riduzione di oltre 50 % delle ore, passando dalle 104 previste dal CCNL TLC a 48. Inoltre, il contratto stabilisce l’abbattimento graduale dell’integrazione economica sui primi tre giorni di malattia, passando dall’attuale integrazione al 100% ad un sistema di graduale riduzione, prima al 50% per poi arrivare all’azzeramento totale. Il periodo di comporto viene ridotto a 120 giorni, con l’incremento di 2 giorni solari per ogni mese lavorato in un arco temporale di 5 anni decorrenti a ritroso dall’ultimo episodio morboso.
“Non possiamo accettare tale scelta – scrivono le segreterie -. Non possiamo restare silenti davanti all’abbattimento dei nostri diritti. Non possiamo restare immobili davanti a un dumping salariale e normativo nel settore dei call center in outsourcing, che rischia di produrre un effetto domino trascinando tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del settore nel baratro. Con l’applicazione del Contratto Cisal si torna indietro di quindici anni di contrattazione e battaglie, stiamo assistendo alla stesura di una pagina nera nel nostro settore che potrebbe espandersi in altri comparti. Bisogna promuovere l’applicazione del CCNL delle TLC come standard di riferimento del settore, la sfida è quella di indicizzare le politiche delle committenti all’applicazione del contratto delle telecomunicazioni nei bandi di gara”.
A sostenere le sigle sindacali è il Consiglio Comunale di L’Aquila, che ha votato un ordine del giorno urgente a sostegno di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL-TELECOMUNICAZIONI sul No all’applicazione del Nuovo Contratto sottoscritto da Cisal con Assocontact. L’ordine del giorno impegna il Sindaco, la Giunta e la Presidenza del Consiglio ad utilizzare ogni strumento idoneo e di competenza per sostenere la battaglia delle OO.SS.
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