C’è chi ha già pianificato tutto, chi molto, chi è ancora nella fase embrionale. Ma tutti, più o meno, stanno pensando nei Comuni del Centro Abruzzo a come organizzare la ripartenza e la sopravvivenza. Che vuol dire spazi per il distanziamento sociale e tasse da abbonare o rinviare.
Il passo più lento lo marca, neanche a dirlo, la città di Sulmona dove con la sindaca impegnata a postare foto di cittadini a passeggio coperti da puntini-smile per la nota serie “Lo sceriffo senza pistola”, lo scoglio più grande da superare è quello del bilancio. Sembra, anzi, che proprio la fretta di approvarlo stia costando alla dirigente del settore il suo posto, con le competenze del bilancio e delle partecipate che andranno nelle mani, ampie, della segretaria comunale. Mossa che, c’è da scommettere, non passerà indenne da un’altra pericolosa crisi politica.
A palazzo San Francesco si stanno facendo insomma i conti per capire fino a che punto si può allargare la manica e la saccoccia, per garantire agli esercenti un po’ di ossigeno. “Stiamo valutando l’ipotesi di concedere spazi all’aperto corrispondenti a quelli persi all’interno dei locali per il distanziamento sociale – spiega l’assessora al Centro storico, Manuela Cozzi – dobbiamo ancora far partire la fase di concertazione, ma l’idea è quella di rivedere anche la pedonalizzazione, escludendo qualsiasi ipotesi di sospensione della Ztl, per concedere maggiori spazi possibili non solo a ristoranti e bar, ma anche ad artigiani. Solo dopo l’approvazione del bilancio, che contiamo di fare tra un paio di settimane, potremo però capire se questi spazi nuovi, così come quelli già usati abitualmente, potranno essere dati a costo zero o ridotto”. E insomma sarà difficile farsi trovare pronti per il 18 maggio (data annunciata dalla Regione per la riapertura), anche se domenica prossima sarà fatta una pulizia straordinaria della villa comunale che dovrebbe riaprire subito dopo con segnaletica e regole rigide.
Più chiaro, anche se non definitivo, il quadro nella vicina Pratola dove proprio l’altro ieri è stata approvata una delibera che differisce per chi è rimasto senza reddito per il Coronavirus il pagamento dell’Imu a fine settembre e una riduzione del 99% (“l’abolizione totale non è possibile”) della tassa di occupazione del suolo pubblico, anche per i cantieri. Scadrà a settembre anche la Tari sulla quale sono in corso i conteggi per scorporare (sempre per chi è stato costretto alla chiusura) il pagamento dei mesi di stop forzato. “Per ampliare gli spazi del suolo pubblico da concedere agli esercenti stiamo valutando – spiega la sindaca Antonella Di Nino – la compatibilità con le misure di sicurezza e il passaggio dei mezzi di soccorso, ma dove sarà possibile permetteremo anche di ampliare i dehors”.
Ha già preparato tutto e da tempo, invece, il sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso che garantirà a titolo gratuito a bar e ristoranti lo spazio all’aperto perso al chiuso, con l’individuazione e l’assegnazione di aree per il consumo e l’abbattimento della tassa di occupazione.
Infine Raiano, dove l’amministrazione di Marco Moca ha approvato ieri una delibera con cui si annullano le tasse di occupazione di suolo pubblico per tutte le attività rimaste chiuse e per tutto il periodo del lockdown (ristoranti, bar, ma anche cantieri). Allo studio anche la possibilità di abbattere la Tari, sempre per quelle attività che sono rimaste chiuse e ancora a Pacentro dove si va verso la riduzione della Tari del 30% e l’azzeramento della tassa di occupazione di suolo pubblico, provvedimenti che saranno discussi nel prossimo consiglio.
Ci sta chi amministra e chi AMMINISTRA bravi Castel di Sangro Raiano e Pratola PEligna…..nei momenti difficili si vedono quelli bravi …..ma qualcuno è talmente presuntuoso da non capirlo….gli auguro finita questa esperienza politica di aprire una partita iva in Italia ma in particolar modo a Sulmona…..!!!!!