Tagli all’ospedale Annunziata, lavoratori oggi in Regione

La scure dei tagli alla sanità si abbatte soprattutto sulla provincia dell’Aquila e, nella Asl1, quasi completamente sull’ospedale di Sulmona. Che il primo livello rischia di averlo ormai solo sulla carta. Tra i servizi più colpiti, c’è in particolare quello di guardiania dell’Annunziata dove l’accetta del manager Ferdinando Romano vuole tagliare a metà stipendi e vite degli addetti. Una condanna insostenibile contro cui oggi i lavoratori si recheranno di nuovo in Regione, chiedendo il sostegno delle tre consigliere regionali del territorio, Marianna Scoccia, Antonietta La Porta e Maria Assunta Rossi.

“Riteniamo profondamente ingiusto che ci sia una tale disparità di trattamento tra i diversi ospedali della nostra provincia e che non vengano garantiti gli stessi livelli occupazionali – scrivono i lavoratori -. Inoltre con la riduzione del servizio di guardiania non saranno garantiti adeguati livelli di sicurezza sia con riferimento agli operatori sanitari che ai degenti. Si fa altresì presente che l’ospedale di Sulmona ospita, in un reparto dedicato, detenuti del carcere di Sulmona appartenenti al circuito di alta sicurezza”.

Il problema che si verrà a determinare non è insomma solo di ordine sindacale, ma anche di efficienza e sicurezza, tanto più, fanno notare gli addetti, che specie la notte verrebbero meno quei filtri che impediscono a molti malintenzionati di entrare nella struttura. E i fatti di cronaca dimostrano come l’attenzione su questi luoghi è fondamentale.

E poi ci sono le vite delle persone: “Con gli stipendi dimezzati – spiegano i lavoratori – e cinquecento euro al mese non riusciremo ad andare avanti”.

“Abbiamo assicurato loro il massimo impegno, affinché vengano garantiti gli stessi livelli occupazionali – dicono le tre consigliere regionali – ci attiveremo in tutte le sedi, sia istituzionali che non, per vedere tutelati i diritti dei lavoratori della guardiania dei presìdi di Sulmona”.

13 Commenti su "Tagli all’ospedale Annunziata, lavoratori oggi in Regione"

  1. Il peggior governo dal dopoguerra ad a oggi !
    Fatto di politici piccoli piccoli che sanno solo promettere per accaparrarsi voti …

  2. Ennesima, buona notizia.

  3. Vedremo se in tre riusciranno a produrre qualche risultato!!!!

  4. Come finiscono le elezioni puf i castelli di sabbia si sbriciolano.

  5. CIò PIACERE AVETE VOTATO I FENOMENI IL PIL ALTO L’INFLAZIONE E’ SCESA IL COSTO DELLA VITA è DIMUNIUTO IL POTERE D’ACQUISTO è AUMENTATO BOOM DI CRESCITA PER L’ITALIA IN TERMINI ECONOMICI E NONOSTANTE TUTTO VOTATATE ANCORA STA GENTE VI DEVONO AFFOSSARE DEFINITIVAMENTE VE LO MERITATE IN QUANDO POPOLI ITALIANO SINONIMO DI DISCARICA SOCIALE EUROPEA

  6. Siamo ingabbiati nelle “esigenze di bilancio” che porta, in Abruzzo come altrove, a tagliare, tagliare e tagliare qualsiasi servizio pubblico.
    Lo si vede nei trasporti, nella scuola, nella giustizia, nella sanità..
    Ormai il discorso non è più “come ridurre o eliminare le inefficienze”.. ma è semplicemente “ridurre e tagliare”.
    Nel frattempo la popolazione è invecchiata e si è lasciata intorpidire (direi quasi “lobotomizzare”) e non reagisce più.
    Se nel 1957 si faceva un “Jamm’ mo!” per un distretto militare che spariva, oggi non si fa più nulla pur qundo ci tolgono i servizi essenziali quali appunto quelli di assistenza sanitaria.
    Ci sarebbe da fare la rivoluzione con barricate infinite (sullo stile dei camionisti francesi quando s’incazzano), ma non ne siamo capaci, né tra i giovani, né tra gli attempati.
    Stiamo scivolando silenziosamente nel terzo mondo.

    • peccato che i vitalizi ripristinati da giorgia meloni e gli aumenti di 500 euro netti al mese ad ogni singolo parlamentare con uno stipendio ricordiamolo di oltre 15000 AL MESE (VERGOGNA ITALIA AGGIUNGO) NON VALGONO LE “ESIGENZE DI BILANCIO” LA SI PUò SPENDERE E SPANDERE A PROPRIO PIACIMENTO LA COLPA NON è NEANCHE DI CHI GOVERNA O AMMINISTRA MA AL CONTRARIO HA CAPITO LA FUTILITà CHE SFOGA IN ATTEGGIAMENTI PUERILI TIPICI DELL’ITALIANO MEDIO PARAGONABILE AD UNA PARANZA DI BACCALà

  7. Finito il tempo delle feste | 27 Settembre 2024 at 11:55 | Rispondi

    Vediamo se oltre a feste sagre e concerti ste tre riescono a fare qualcosa di buono per sto territorio martoriato…

  8. Si vedra’ la loro nobilitate finalmente.Sono in tre ricordiamolo e pertanto ci aspettiamo grandi cose da loro.

  9. Si vedra’ la loro nobilitate finalmente.Sono in tre ricordiamolo e pertanto ci aspettiamo grandi cose da loro.

  10. bene,incontri ravvicinati del terzo tipo o potevamo stupirvi con effetti speciali,fantascienza,chiacchiere appunto,garanzie di che? Non ci sono i denari,meglio ci sono solo per gli interessi particolari (prevalgono),sotto gli occhi di tutti :sospesi i servizi essenziali,cancellati i restanti,i Cittadini non ricevono i previsti servizi ,nessuna garanzia di fruibilita’, tutti fanno finta di niente,responsabilita? La politica delle chiacchiere dei politicialtroni e loro indicati,un circo di incapaci,inconcludenti,inutili,il fallimento gestionale della sanita’ e’ sotto la luce del sole,piu’ di 200 milioni i debiti,si continua con debiti su debiti,milioni di euri e nessun rigore di spesa :convenzioni ,elisoccorso,appalti,contratti ,ecc,ecc, chi paga? Tutto nel rispetto delle Leggi? Per le coperture finanziarie? Tutelare i posti di lavoro in assenza dei previsti Servizi primari? Le garanzie sono sospese,punto,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?

  11. Musichiere ti ricordo in bnl, persona simpaticissima, erano anni dove italia viaggiava economicamente bene, ma sempre con raccomandazioni politiche , quello che dici e giusto ,ma sulmona e rimasta sempre un paese dove il voto si da per ….. non per una visione futura, il risultato si vede .

  12. Dei tagli così importanti ci inducono ad un altra riflessione, vale a dire: se si può fare a meno del 50% delle prestazioni siamo sicuri che l’entità delle assunzioni era commisurata alle reali esigenze aziendali? O si è trattato ancora una volta di una manovra clientelare a danno della comunità e degli stessi lavoratori?

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