Un rebus di complicata soluzione la situazione delle scuole peligne, una preoccupazione comune a sindaci e presidente della Provincia quella del ridimensionamento del De Nino-Morandi e del Serpieri che ieri ha condotto le prime cittadine di Sulmona e Pratola, Annamaria Casini e Antonella Di Nino, a chiedere un incontro urgente. Ma il problema, secondo Caruso, è a monte, è nel calo demografico che ha condotto anno dopo anno ad una riduzione sensibile della fascia di età 0-14 anni passata a Sulmona, dal 2002 al 2017, da 3131 unità a 2675, e per Pratola da 1074 unità contro le 989 attuali. Per evitare tagli alle prime classi, insomma, bisognerà puntare su una “strategia più ampia” secondo il presidente, disponibile a fare il possibile affinché l’ipotesi dei tagli venga scongiurata a partire da una nota da lui sottoscritta inviata a direzione scolastica regionale e provinciale in cui chiede di consentire la formazione delle prime classi degli istituti a rischio già nel piano in via di elaborazione. Caruso ha invitato, inoltre, a stabilire percorsi ed azioni per una maggiore attrattività “che induca, studenti e famiglie dei paesi limitrofi, a scegliere Sulmona e Pratola Peligna quale destinazione preferenziale per il proprio cammino formativo”.
Quella delle scuole peligne continua così ad essere una battaglia su più fronti che trova origine si nel calo demografico, ma probabilmente anche nel disagio derivante dalle strutture in cui tali istituti sono attualmente ospitati. E anche in questo senso una svolta sembra esserci perchè per il De Nino-Morandi di Sulmona è stato affidato l’aggiornamento della progettazione alla “Promedia s.r.l.” in attesa che inizino i lavori per una spesa pari a € 4.7milioni di euro (roba di competenza del provveditorato). A breve, invece, sarà pubblicato il bando per la locazione di una struttura a Sulmona in cui trasferire ragionieri e geometri ospitati ora presso l’Iti di Pratola.
Spazi che, una volta vuoti, saranno a disposizione degli studenti del Serpieri, almeno questo è quanto riportato, l’8maggio scorso, alla dirigente scolastica regionale Antonella Tozza e la dirigente provinciale Amalia Rosella Parisse. Quanto alla stuttura dell’istituto agrario, invece, si prevede la collocazione di un musp a disposizione per le varie attività, mentre per sono stati richiesti i fondi per la progettazione e la verifica di vulnerabilità sismica e i successivi interventi di adeguamento. “Tali soluzioni- conclude Caruso- consentiranno di continuare ad ospitare le classi della scuola primaria di Pratola Peligna che, evidentemente, sono ancora in attesa di una adeguata sistemazione”.
S.P.
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