Ha provocato sconcerto la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge che introducendo misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali, di fatto elimina lo sconto in fattura e la cessione del credito anche per la ricostruzione post sisma 2009 e 2016.
Preoccupato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che in un comunicato a firma congiunta con il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, lancia l’appello a “mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti per non compromettere i processi di rinascita in atto”. Dopo essersi attivati congiuntamente al commissario Guido Castelli, ai parlamentari del territorio e agli uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze “per scongiurare il prevedibile blocco della ricostruzione”, Biondi e Marsilio spiegano che i benefici fiscali per la ricostruzione “non rappresentano un privilegio di pochi ma una necessità senza la quale non potremmo continuare ad aprire i cantieri”.
Un allarme condiviso e rilanciato dal presidente di ANCE L’Aquila Gianni Frattale indignato dal “cinismo elettorale” che ha portato a dipingere il futuro “come un fiorire di buoni presagi fino a 17 giorni prima delle elezioni” e che oggi invece vede “tornare miseramente gli incubi nel nostro quotidiano”. L’annuncio a sorpresa del ministro Giorgetti sulla fine del Superbonus anche per le zone terremotate “rivela uno spregiudicato e strumentale inganno ai danni delle imprese e di chi è alle prese con la ricostruzione della propria casa e della propria vita” continua il presidente ANCE che insiste nel chiedere “non privilegi ma programmazione e trasparenza con provvedimenti definitivi”. Per non illudere e tradire gli imprenditori edili e le loro famiglie che “non possono vivere nell’angoscia costante dell’incertezza e della contraddizione di provvedimenti adottati all’ultimo minuto”.
A commentare l’approvazione del decreto legge di cui si attende di leggere il testo, anche il senatore del partito democratico Michele Fina per il quale se la notizia venisse confermata “sarebbe di una gravità imponderabile nei suoi effetti sulla ricostruzione e sui tanti cantieri in corso”. “Un agguato notturno con cui il governo ha inferto l’ultimo definitivo colpo al Superbonus” lo definisce Fina che davanti a un “imbarazzato silenzio dei parlamentari di maggioranza che si erano prodigati ad assicurare che il Superbonus rafforzato sarebbe restato invariato fino al 2025” chiede al governo di fare un passo indietro per “non sottrarre ai proprietari il diritto di ricostruire i propri immobili in tempi ragionevoli”.
Le solite promesse da marinaio delle destre! Ora vediamo cosa saranno in grado di fare i loro illustri rappresentanti locali !
era ora
Pagatevele con i soldi VOSTRI i lavori su case, ville e palazzi… altro che “ gravità imponderabile “… finalmente è finita la cuccagna… tirate fuori i soldi dalla saccoccia.
E prima di 10 anni nessuno deve vendere l’immobile che ha usufruito del 110%… deve restare a Garanzia per eventuali irregolarità riscontrate in fase di controlli e riscontri, e confisca immediata dell’immobile.
Evidentemente non sei abituato a pagare le tasse … quei soldi sono già nostri! Di chi le paga fino all’ultimo centesimo da sempre !