Oltre 10mila cantieri autorizzati, per un importo complessivo dei lavori che supera largamente i due miliardi di euro, il 70% dei quali per interventi già conclusi e ammessi a detrazione. Questo il bilancio di fine anno che l’Abruzzo delinea per i lavori collegati al Superbonus 110% in edilizia, secondo i dati diffusi ieri dall’Enea, l’Agenzia nazionale per l’energia cui la legge conferisce l’incarico di controllare le procedure legate ai diversi tipi di intervento.
“Non ci stanchiamo di ripetere al governo e al parlamento che la decisione di chiudere tutto a fine dicembre di quest’anno è un errore – afferma Silvio Calice, coordinatore regionale della Cna – perché molti degli interventi avviati, o in fase di avvio, difficilmente potranno essere conclusi entro quella data. Provocando un danno enorme al nostro patrimonio edilizio, che grazie a questa misura ha invece avviato un importante processo di riqualificazione, che in Abruzzo è particolarmente necessaria a causa del forte rischio sismico che caratterizza gran parte del nostro territorio; senza dimenticare l’aspetto legato al risparmio energetico che in questo momento di caro-bollette appare altrettanto significativo”.
Una misura, quella del Superbonus, che ha dovuto fare i conti con una legislazione schizofrenica, che certo non ne ha agevolato la vita: il continuo tira e molla sulla data per la presentazione delle asseverazioni 2022 ha provocato, secondo Cna Costruzioni nazionale, danni a oltre 50mila aziende: in pratica, le difficoltà di cessione dei crediti, trasformatesi in un autentico blocco, sono state amplificate da queste continue incertezze.
In dettaglio, delle 10.080 asseverazioni certificate dall’Enea in Abruzzo, 1.893 si riferiscono a condomini (18,8% del totale), 6.078 a edifici unifamiliari (60,3%), 2.109 a unità immobiliari “funzionalmente indipendenti” (20,9%). Quanto agli importi, detto che il valore complessivo supera il miliardo e 131 milioni, il totale degli investimenti per lavori conclusi e ammessi a detrazioni sfiora il miliardo e mezzo di euro. Infine, il valore medio degli investimenti: oltre 650mila euro per i condomini, oltre 113mila per gli edifici unifamiliari, oltre 97mila per le unità immobiliari “funzionalmente indipendenti”.
Superbonus per case nuove. I quartieri popolari stanno come prima.