Un summit in comune all’insegna delle parole “urgenza” ed “emergenza”, per risolvere le precarie condizioni idrogeologiche in cui versano alcune aree del Morrone, soprattutto quelle interessate dall’incendio dello scorso anno. Del resto questo doveva essere il senso del monitoraggio che già dallo scorso autunno la Regione chiedeva al Comune, ma che non è mai iniziato.
Oggi invece, grazie anche alla frana caduta in zona Santa Lucia che ha lambito alcune abitazioni, si dovrebbe iniziare con intereventi di messa in sicurezza della montagna come dichiara il vice sindaco Nicola Angelucci: “Interveniamo da subito con azioni come la riattivazione del sentiero ostruito dalla frana, la rimozione di massi pericolosi, l’interdizione a tutti della strada interessata , attraverso il ripristino della sbarra, la deviazione, lontano dalle case, del letto creato dallo scivolamento del terreno, la mappatura dei fabbricati e della popolazione residente per predisporre servizio di prevenzione e protezione civile. Secondo gli esperti la causa principale del fenomeno, che rischia di replicarsi in altra zona sul Morrone, è attribuibile all’incendio dello scorso anno, ma a contribuire in maniera incisiva sono anche le forti piogge, come quelle di ieri, che potrebbero rivelarsi pericolose per le abitazioni. E’ necessario il supporto della Regione e della Prefettura per una situazione che si rivela importante e assolutamente da non sottovalutare. Ci auguriamo massima attenzione da parte della Regione affinchè non avvenga quanto già accaduto con via Turati, dato che i pericoli sono seri e va salvaguardata la cittadinanza. Faremo il possibile nell’immediato nell’interesse dei cittadini per ridare serenità ai residenti delle zone coinvolte”.
Al summit odierno hanno partecipato oltre al vice sindaco anche l’assessore comunale alla Protezione Civile Antonio Angelone, Catia Di Nisio dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, il colonnello dei Carabinieri Forestali Luigi Margarita, il comandante dei Carabinieri Forestali Sulmona, Roberto Tirino, il comandante ì Carabinieri Forestali Parco Maiella Pacentro, Sandro Moroni, il professor Nicola Sciarra dell’Università Chieti-Pescara, come consulente della Protezione Civile regionale, Riccardo Rucci della Protezione Civile Abruzzo, Vincenzo Ingani del Parco Nazionale Maiella, il dirigente del IV Settore ing Amedeo D’Eramo, i funzionari comunali, ing Alessio Caputo e Marco Di Meo, il comandante Polizia Locale, Antonio Litigante e Michele Andreozzi della Sarelf.
Fra gli interventi previsti ci sarà la rimozione di parte del materiale più ingombrante depositata nel canalone, la risistemazione delle briglie a secco presenti a monte e il ripristino della carrareccia che porta ai pascoli. Per la geologa Di Nisio però questi sono interventi utili a tamponare l’urgenza, per mettere in sicurezza la montagna va pensato un intervento nel medio e lungo periodo, con un adeguato studio di monitoraggio per studiare il ruscellamento delle acque che si è venuto a creare dopo l’incendio. Piano che dovrebbe riguardare non solo il canalone sopra Santa Lucia ma anche gli altri canaloni del Morrone che rischiano senza interventi di venire a valle.
Secondo l’assessore comunale alla Protezione Civile Antonio Angelone: “La frana è stata un campanello d’allarme ed è doveroso mettere in atto subito tutto il necessario per la tutela della popolazione. Non c’è un minuto da perdere, con un intervento di tipo straordinario, per una situazione che si rivela pericolosa”.
Si punta inoltre per la fine dell’anno a presentare una mappatura della pericolosità e del rischio sismico del Morrone, grazie all’ausilio del professo Sciarra ,utile per poter accedere a maggiori risorse. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro per monitorare l’andamento della situazione.
Savino Monterisi
amministratori di annunci,dichiarazioni,comunicati..per vedere l’effetto che fa, conosciuta la storia della ” ravara ” 200 anni di “cedimenti” non hanno impedito la cementificazione del fondo del vallone,ora con un summit credono di fermare la montagna,la storia dovrebbe insegnare,essere da monito,suggerire,riflettere per costruire il futuro,saggezza,
prudenza,buonsenso,attenzione ecc…dai Borboni in poi si cerca di porre fine alla minaccia…la Forestale ha fatto di tutto di piu’con numerosi interventi,rimboschimenti,ecc per prevenire e mettere in sicurezza quel che si puo’,purtroppo Madre natura non e’ controllabile,meglio adeeguarsi alla sua volonta’….tutti sapevano della pericolosita’ della ravara,tutti hanno fatto finta di niente,ora si cercano risorse pubbliche per fare cosa?