Si accende la vicenda su “antifascista malato mentale”, il pensiero che il candidato alla Camera Giovanni Bartolomucci, esponente locale di Casapound, ha affidato a Facebook. A condannare la sua dichiarazione è Liberi e Uguali Abruzzo nella figura della candidata sulmonese al Senato nel proporzionale, Renata Donatelli. “Le parole pronunciate dall’esponente di Casapound offendono la dignità di tutta la comunità” scrive in una nota la Donatelli. Monta così la polemica in un periodo davvero caldo, con la campagna elettorale in atto e a seguito dei fatti di cronaca di Macerata che si stanno ripercuotendo sull’Italia intera in un dibattito animato. Nel caso di Bartolomucci tutto è partito da un post sugli scontri di Piacenza di un paio di giorni fa ai quali si è affiancata alla figura dei manifestanti violenti quella degli antifascisti, un commento tira l’altro il dado è stato tratto e Bartolomucci ha battuto su tastiera il suo pensiero.
Per la Donatelli non ci sono dubbi, si tratta di “Uno scadimento politico oltre che culturale di dimensioni preoccupanti- afferma-. Tali affermazioni sono gravi perché provengono da un esponente di una forza politica e soprattutto da un candidato alla Camera della Repubblica, che ipoteticamente potrebbe andare a rappresentare i cittadini di questo territorio”. Non solo, “sono ancor più gravi perché contrastano con una lunga storia di liberalismo e socialismo antifascista di Sulmona e di un territorio, testimoniata a costo di sacrifici collettivi, spesso estremi”.
Solo per ricordare, a tal proposito Sulmona fu, insieme ai paesi del circondario, protagonista di un sistema di aiuto alle vittime delle repressioni attuate durante la seconda guerra mondiale, nelle case dove si nascondeva i prigionieri del Campo di concentramento di Fonte d’Amore e terra natia di giovani entrati poi nella Brigata Majella, tra loro il giovanissimo Oscar Fuà. Una resistenza umanitaria importante ricordata ancora oggi con l’associazione “Il sentiero della Libertà” che ogni anno fa rivivere l’esodo dei prigionieri verso la linea Gustav.
Bartolomucci ha voluto spiegare “Le ragioni di Casapound” facendo leva sul fatto che la parola “antifascismo” non viene menzionata nella Costituzione, quella che lui si candida a rappresentare, in un paese che ha fatto dell’antifascismo e della democrazia i suoi capisaldi, almeno su carta.
Adesso ci sentiamo tutti meglio, la solita solfa partigiani eroi, fascisti cattivi ecc..
peccato che tutti quelli che nel 44 (dopo l’arrivo degli alleati ) diventarono partigiani erano stati fascisti fino a qualche giorno prima..