Si spengono i riflettori sulla 41esima edizione del Sulmona International Film Festival. Sabato 11 novembre, la quattro giorni della kermesse cinematografica si è conclusa con la premiazione dei vincitori nelle 16 categorie. A trionfare tra i corti internazionali è “Shadow Brother Sunday”, con Alden Ehrenreich che già ha partecipato al film campione d’incassi Oppenheimer di Christopher Nolan. Alla pellicola statunitense anche il premio “Miglior Cinematografia”, vinto da Ben Mullen.
Primo posto ex aequo per “Sciaraballa” di Mino Capuano e “Black Eyed Dog” di Alessandro Cino Zolfanelli nella categoria Miglior Corto Nazionale. Il premio come Miglior Documentario va a “Jack and Sam” di Jordan Matthew Horowitz, mentre il miglior corto animato è “Rosemary A.D.” di Ethan Barrett. Il premio come miglior Corto Ambientale è stato assegnato a “Donde los ninos no suenan” di Stefano Sbrulli.Vince il premio Miglior Corto Abruzzo “Happy New Year, Jim”, di Andrea Gatopoulos.
I primi individuali hanno visto il trionfo di Vincenzo Nemolato come MIglior Attore nel film “The Delay”. Migliori attrici, ex aequo, Afsaneh Dehrouyeh in “Yellow” e Kendra Sow in “Please hold the line”. Miglior regista è Guilherme Daniel con “Applause”. Il premio per lo screenplay va a “Dead cat” di Annie-Claude Caron e Danick Audet. Russell Beeden con “The one note man” vince il premio Miglio Montaggio. Alla pellicola va anche il Premio Siff Studenti.
Fernando Velázquez con “The last call” si aggiudica il premio Miglior Colonna Sonora. Il Siff Kids Award è stato assegnato a “Mushka” di Andreas Deja, mentre il premio Miglior video musicale va a “Météores” di Agnès Patron e Morgane Le Péchon.
Sono stati 48 i lavori proiettati – alcuni dei quali inediti, selezionati tra più di 1.200 candidati – provenienti da 18 Paesi; tanti gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione e che hanno dialogato in sala con il giornalista e critico cinematografico Davide Stanzione, come tanti sono i momenti da ricordare di un’edizione che ha ospitato Pietro Castellitto e Micaela Ramazzotti, premiati con l’“Ovidio d’argento” in quanto eccellenza del futuro del cinema italiano. I lavori sono stati giudicati da una giuria d’eccezione guidata dai fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo e composta da Isabella Aguilar, Federico Gironi e Gaia Sidoni. L’ultima giornata, quella delle premiazioni, ha visto anche la partecipazione della cantante sulmonese Nicole Tuzii che ha eseguito un medley di alcuni brani da lei riarrangiati in chiave acustica.
Il secondo talk della 41esima edizione del SIFF, svoltosi sabato 11 novembre, ha visto la partecipazione dell’attrice e regista Micaela Ramazzotti intervistata dal giornalista e critico cinematografico Francesco Alò. L’occasione è stata utile per discutere di “Felicità”, esordio dietro alla macchina da presa dell’artista romana.
“Fino a tre anni fa non avevo mai pensato a questa circostanza – ha spiegato la regista – ma ha inciso la pandemia. Siamo stati reclusi dentro e, una volta usciti, abbiamo esplorato una sorta di nuovo mondo. Ho iniziato a girare con lo smartphone, poi mandavo dei brevi video a Francesca Ungaro, regista mia amica, che mi ha stimolato a tentare la strada da regista. Da quel momento, anche grazie all’aiuto di alcune amiche e colleghe con cui ci riunivamo via Skype, è nata una prima parte della sceneggiatura di ‘Felicità’ e, una volta scritto il soggetto, l’ho presentato agli attori che hanno poi composto il cast: Max Tortora, Anna Galiena, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi, Matteo Olivetti. Volevo parlare di una di quelle famiglie dove i genitori sono i veri protagonisti e i figli dei coprotagonisti, dove i primi sono carnefici ed i secondi vittime: una famiglia sbagliata, dove nessuno ha un amico ma una casa blindata e chiusa agli altri. Non c’è apertura verso il mondo e, quando questo accade, il dolore aumenta. Per me è un film dolcemente violento. La felicità esiste, la famiglia meno”.
“Siamo enormemente soddisfatti – commenta il direttore artistico del SIFF, Carlo Liberatore – un festival che ci ha dato la possibilità di approfondire e rileggere la contemporaneità attraverso la lente del giovane cinema internazionale. Con lo sguardo sempre rivolto al futuro e alle forme sempre nuove dei giovani autori di domani”. Alle parole di Liberatore fanno eco quelle di Marco Maiorano, presidente di Sulmonacinema Aps, che afferma: “Si è chiusa un’edizione tra le più ‘felici’ degli ultimi anni. Il festival 2023 infatti si è rinnovato nelle collaborazioni, nei progetti, nei contenuti e nella complessiva offerta culturale. Grazie a un lavoro costante che portiamo avanti da anni stiamo costruendo le basi per la crescita e l’ulteriore radicamento della manifestazione nel tessuto culturale locale. Studenti di Sulmona, allievi di scuole di cinema abruzzesi, addetti ai lavori e appassionati cinefili hanno portato splendida vitalità nella sala del Pacifico. Ora occorre soltanto un maggiore sostegno da parte delle Istituzioni che, a nostro parere, devono credere di più nella potenza del cinema e della cultura per il miglioramento della società”.
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