Sulmona fuori dall’Agir, Casini: “Colpa di centrodestra e centrosinistra”

Questa mattina per chiarire la vicenda Agir la domanda di attualità era stata votata come primo punto all’ordine del giorno, ma poi la mancanza del numero legale, con l’abbandono dell’aula da parte della minoranza, non ha permesso al Consiglio comunale di discutere nulla, con la sindaca Annamaria Casini colpita da un leggero malore. Gli animi si accendono di fronte alle manovre messe in atto ieri per la formazione del Consiglio di amministrazione Agir e le conseguenze si abbattono anche sul capoluogo peligno. La minoranza rilanciava stamattina il “furto” avvenuto ai danni del capoluogo peligno, sede dell’impianto Cogesa e che, a loro parere, resta nei fatti senza voce in capitolo. La Casini risponde alle accuse attraverso una nota fulminea a chi le ha puntato il dito contro, all’indomani di un’assemblea in cui le ragioni di una eventuale rappresentanza di Sulmona non sono state chiarite nemmeno da lei stessa, rimasta in silenzio.

“L’appartenenza a un partito è come un marchio di fabbrica- sostiene-. Non è possibile far parte di un’area politica e non essere responsabile, anche se indirettamente, di decisioni o accordi presi dai vertici del partito di appartenenza. Insomma, se Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Partito Democratico si accordano per controllare il Cda dell’Agir, escludendo di fatto la città di Sulmona, appare perlomeno singolare che i rappresentanti di questi partiti in Consiglio Comunale accusino il sindaco e la sua maggioranza di aver arrecato un danno alla città”. La sindaca di Sulmona si tira fuori dalle accuse, tutto è stato fatto in base al volere di centrodestra e centrosinistra, un “accordo unitario” tra le due diverse sponde che ha escluso dalle trattative le liste civiche e la Lega “che hanno votato infatti in modo contrario lasciando l’aula e minacciando ricorsi”.

Altro che democrazia, insomma, secondo la prima cittadina si è operata “una spartizione solo di tipo politico in barba alle rappresentanze territoriali e plurali: 4 posizioni al Pd e 3 alla Destra con Forza Italia in testa. Se i due partiti, attraverso i loro rappresentanti locali, che oggi in Consiglio comunale si agitavano tanto, avessero voluto rispettare il ruolo centrale di Sulmona in Valle Peligna, avrebbero potuto in quella sede portare la loro voce e garantire questo risultato rafforzando la posizione del Cogesa e dell’intera Valle Peligna”. Tutto è da ricondurre alle regionali, ovviamente, che stanno creando nuove dinamiche, particolari coalizioni, che probabilmente potevano essere messe in crisi, secondo la Casini, durante l’incontro Agir sia forzando gli accordi sia presentando una propria lista “sostenuta dai numerosi sindaci vicini- spiega- e mettere in difficoltà il listino unico e la candidatura di Mario Ciampaglione, sindaco di Cansano, presente nel listone in quota Pd, ottenuta attraverso una trattativa diretta fatta da alcuni sindaci di centrosinistra soci Cogesa”. Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente. Ciampaglione è stato sostenuto  “per promuovere l’unità del territorio ed evitare fratture deleterie e contrarie ad una politica di coesione che Sulmona vuole portare avanti per il bene di tutta la Valle Peligna che non meritava altri strappi”.

In sintesi: Sulmona non c’è, ma a rappresentare il Cogesa c’è un Comune socio “con il compito di sostenere e promuovere gli interessi del nostro territorio e del Cogesa stesso in decisioni importanti come affidamenti di servizi e tariffe cui dipenderà la qualità è il costo del servizio rifiuti nel prossimo futuro”. A livello regionale, intanto, si fanno spazio nuovi equilibri politici, la Lega grida al “golpe” e rompe gli accordi con il centrodestra.

S. P.

2 Commenti su "Sulmona fuori dall’Agir, Casini: “Colpa di centrodestra e centrosinistra”"

  1. Gerosolimo non Sa fa la O con il bicchiere pretende un posto in regione forte dei suoi 400 amministratori di condominio

  2. Bisogna dire grazie ai Sindaci di centrista che sono riusciti ad inserire un sindaco del territorio, allora si che restavano isolati. Sulmona deve fare un salto di qualità se vuole essere la città leader

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