Si è beccato una multa da seicento euro per abbandono di rifiuti speciali: niente a che vedere con la raccolta differenziata, con l’evasione Tari e con l’ondata di inciviltà che con l’estensione del porta a porta sta colorando le strade della città e del territorio con sacchetti della spazzatura sparsi. I rifiuti in questo caso, in verità, dovevano essere messi nell’organico o almeno nel water, perché la sanzione amministrativa contestata dalla polizia municipale ad un uomo di Sulmona residente nei pressi di via XXV aprile, è stata elevata per aver gettato dal balcone i suoi escrementi.
I vigili urbani sono infatti intervenuti l’altro giorno a seguito delle segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato come da tempo l’uomo in questione utilizzava come vasetto una caldarella da muratore, insomma un secchio nel quale defecava per poi svuotarne il contenuto dal balcone.
Scoperto dalla polizia municipale l’uomo si è giustificato dicendo di avere problemi nel raggiungere i servizi igienici della sua abitazione al piano di sotto e che insomma quando gli scappava doveva farla lì per poi concimare il giardino sotto casa.
Un’esigenza che era diventato un problema lungo la traversa di via XXV aprile dove risiede, con le immaginabili conseguenze igienico sanitarie del caso.
Come nel risveglio di Troisi e Benigni nel film “Non ci resta che piangere”, solo che questa non è Frittole e non siamo nel “mille quattrocento quasi mille cinque”.
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