Dal rifiuto all’energia pulita. Sulmona punta sull’idrogeno verde, il combustibile del futuro che grazie all’impianto della società abruzzese, Italfluid, nascerà proprio dal forsu, ovvero la Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano, il materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico altrimenti detto umido. La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina, nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, presenti, oltre al sindaco Gianfranco Di Piero e l’assessore Catia Di Nisio, anche i maggiori protagonisti del progetto della Hydrogen Valley peligna. Dal responsabile ARAP, Cristina La Civita, al rappresentante Zes, Giovanni Rosati.
“E’ importante per la nostra realtà che da anni purtroppo subisce un processo di deindustrializzazione – ha commentato il sindaco, Gianfranco Di Piero -. Il progetto nasce anche grazie alla partecipazione di altri profili, come lo Zes e Arap, che ringrazio”.
Il progetto prevede di mettere a terra, nella zona industriale di Sulmona, il primo esempio italiano di produzione di idrogeno verde continua. Giorno e notte, per un totale di 8.000 ore l’anno, entro il prossimo 2025. In totale verranno rilasciate circa due tonnellate di idrogeno al giorno. Lo stabilimento risponderà così alle necessità del territorio e, come ha tenuto a precisare l’assessore Di Nisio, non comporterà l’arrivo di nuovi rifiuti dalle realtà al di fuori del progetto. Oltre ai benefici green ci saranno anche quelli occupazionali, con 50 posti di lavoro in più portati direttamente dal nuovo stabilimento.
“Questo progetto si inserisce nel discorso della green economy – precisa la consigliera Di Nisio -. E’ un ulteriore passo che Sulmona compie verso la transizione ecologica”.
A portare l’energia pulita nel cuore della regione verde d’Europa è Italfluid, gruppo energetico, nato negli Anni ’70, con sede a Montesilvano e stabilimento operativo a Notaresco. Una realtà che da anni lavora nel settore energetico, dalla progettazione alla realizzazione degli impianti per affrontare la decarbonizzazione e la transizione energetica. Partner sarà la società partecipata Cogesa, che opera nel territorio peligno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, da quali nascerà nuova energia, pulita, per gli abitanti di Sulmona e dintorni.
“Siamo attenti ad intercettare iniziative che possano aiutare la società in un momento delicato come questo – ha dichiarato il presidente di Cogesa, Guerra -. Con questo progetto il problema del rifiuto si trasforma in risorsa”.
L’amministrazione dovra’ spiegare alla cittadinanza di che cosa effettivamente si sta parlando prima di usare toni trionfalistici.Qui si parla di bruciare rifiuti al di la’ della parola green usata troppo spesso ed anche a sproposito
A viceve’, e cerc d’ess na poc chiu’ ottimist.
Io purtroppo sono molto realista
e poi visti i precedenti !!!
A sulmona ci siamo gonfiati le Granseole con queste notiziòne fumose !
Uno ) potenziare ed incentivare tutte le strutture ludico ricreative della
Zona a cominciare dalla piscina comunale
Due ) regolamentare e atttrezzare i sentieri montani circostanti cha sono stupendi fanno pietà per come sono gestiti
Tre) implementare una ciclabile degna di questo nome visto che abbiamo turisti che vengono da fuori Italia per conoscere i nostri posti
Quattro ) ripulire e valorizzare i luoghi storici come L’eremo ….luoghi che ci invidiano pure al bordo ma qui sono abbandonati a se stessi
5) contributi e sostegno ai giovani del POSTO per nuove attività nel centro storico tipo azzeramento imu o altro per i primi anni di attività .
6) avete rotto la Minkia con sti progettoni stile cogesa
Che invece di aiutare affossano i territori dove si insediano !la valle peligna non è la pianura padana e’ piccola ….vergognetv
Bravo.Lunico che sanno proporre sono .
progetti che gli altri non vogliono nemmeno sentir nominare
SVEGLIA se erano appetibili non venivano a bussare a Sulmona
Gira che ti rigira stai a vedere che gli unici posti pronti saranno quelli della SNAM?
e gli indirizzi ex art.42 del Tuel del Consiglio Comunale a Cogesa spa per il parternariato… ne abbiamo? ahi… ahi…ahi..ed il Controllo analogo che dice a proposito? le delibere dove sono?
Anziché chiudere COGESA, gli facciamo fare anche un inceneritore tra Sulmona e Pratola.
Bella questa!
Scusate ma direttamente dal loro sito “ed oggi è la più importante società italiana di servizi per l’industria petrolifera upstream”. L’esatto opposto della parola “green”
Capiamoci …..si produce idrogeno usando non energia fotovoltaica ma quella derivante dall utilizzo di Css ?? Praticamente si bruciano i rifiuti trattati ?????Un inceneritore ??
Fateci capire bene ….. …ma talmente bene che dovrà decidere la cittadinanza !
fateci capire se si produce idrogeno a valle del processo rifiuti si parla di green? idrogeno è una cosa, il rifiuto è un’altra, non capisco il nesso Cogesa- idrogeno. la partecipata dovrebbe occuparsi solo di mantenere pulita la città e non di altro a mio modesto parere. vediamo cosa ci diranno i nostri illustri rappresentanti.
non è che dal Refolo passiamo ad altro? forse perchè il CSS non è più di moda? e poi non bastano gli attuali occupati ? e dei conti non si parla più?