Sulmona città 30, delibera per cinque zone a bassa velocità

Sulmona va a trenta, come il limite massimo di velocità per le cinque aree della città individuate come “zone 30”. Il pedale dell’acceleratore non dovrà essere troppo pigiato dopo la delibera di giunta che limita alla velocità di trenta chilometri orari il tetto da non superare mentre si è alla guida. La scelta delle quattro strade principali e uno snodo nel centro storico da percorrere a velocità ridotta è stata motivata dalla delibera, approvata questa mattina. Viale Togliatti, ad esempio, diventa “zona 30” in quanto area caratterizzata da un movimento pedonale intenso, presenza di istituti scolastici, aree verdi, in particolare numerosissimi accessi pedonali e veicolari a filo confine stradale con assenza di percorso di tutela ciclabile, attraversamenti senza semafori, in strade ad alta frequentazione di pedoni e ciclisti, esigenza di tutela utenti.

La grande presenza di uffici pubblici, invece, fa diventare “zona 30” via Silvestro Di Giacomo. Tra le motivazioni, anche la presenza di una scuola e la presenza di un marciapiede ostruito da piante. Si trasforma in “zona 30” anche via Dalmazia. Motivo principale è l’alto numero di studenti che quotidianamente interessa l’arteria per recarsi nella sede scolastica “G. Capograssi”. Altra strada “zona 30” sarà viale Mazzini (dall’intersezione di Viale Sant’Antonio fino al Piazzale Barbara Micarelli), caratterizzata da un movimento pedonale intenso con la presenza di uffici pubblici e, soprattutto, dell’Ospedale dell’Annunziata.

“Zona 30” anche il reticolo di strade all’interno del centro storico tra cui la zona a traffico limitato – caratterizzato, come si legge nella delibera, “da andamenti planimetrici tortuosi tipici del nucleo storico, assenza di marciapiedi nella maggior parte dei reticoli stradali, movimento pedonale intenso, soprattutto turistico, presenza di immobili storici e di preminente interesse artistico, attraversamenti non semaforizzati, strade ad alta frequentazione di pedoni e ciclisti, in particolare numerosissimi carrai pedonali e veicolari, centro storico caratterizzato da incrocio difficoltoso fra autoveicoli nei due sensi di marcia, intenso traffico pedonale e ciclabile, numerose attività produttive, esigenza di tutela utenti”.

Grande soddisfazione da parte del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Angelo D’Aloisio. “La realizzazione di questo progetto – scrive in una nota -è frutto di un impegno costante del Movimento 5 Stelle fin dall’inizio di questa sindacatura, culminato nella firma di un protocollo d’intesa nell’aprile del 2023, grazie all’ex Assessore Attilio D’Andrea, al Sindaco Gianfranco Di Piero e all’ex comandante della polizia locale Paolo La Gatta. Desidero esprimere un sincero ringraziamento all’Assessore alla mobilità Sergio Berardi e al comandante della Polizia Locale Dott. Giannetta per aver proseguito il percorso intrapreso nel 2023, credendo fermamente in questa iniziativa e portandola a termine. Un grazie va anche a tutta la Giunta Comunale per il voto unanime che ha reso possibile questo importante passo. La creazione delle “zone 30″ non solo contribuirà a ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico, ma favorirà anche un ambiente urbano più vivibile, sicuro e accogliente per tutti i cittadini, con maggiore attenzione ai bambini e studenti delle scuole cittadine. Mi auguro che questa sperimentazione possa rappresentare un modello da seguire per future iniziative a favore della sostenibilità e della salute pubblica”.

Secondo lo studio prodotto da Energia Oltre, per quanto concerne il tema della sicurezza, le zone 30 hanno dimostrato una drastica riduzione degli incidenti stradali, con fino al 37% di diminuzione della mortalità e un calo del 38% dei feriti. Le aree a bassa velocità, inoltre, contribuiscono anche ad una riduzione del rumore stradale tra i 2 e i 4 decibel, migliorando la qualità della vita nelle zone residenziali.

Esempio virtuoso è la città di Bologna, che dal16 gennaio 2023 è una città 30. Nei primi sei mesi, gli incidenti totali sono scesi del 10,78%. Diminuiscono anche le persone ferite (11,65%) e decedute (33,33%). I limiti a 30 km/h hanno comportato una riduzione di 157 incidenti, 145 persone ferite, 2,5 persone decedute, 63 incidenti con feriti.

15 Commenti su "Sulmona città 30, delibera per cinque zone a bassa velocità"

  1. Bologna fa 400.000 abitanti più tutti quelli non residenti. Sulmona ne fa a mala pena 25.000. Invece di rimuovere le piante e realizzare marciapiedi fruibili da tutti si abbassa il limite si velocità per “giustificare” i marciapiedi impraticabili e far camminare i pedoni sulla carreggiata.

  2. E si all’ospedale non si va di fretta, magari mi stó a sentire male e devo arrivarci anche spingendo la macchina.
    È un provvedimento ridicolo per una piccola cittadina come Sulmona che andrà solo ad incrementare il traffico.

  3. Nella strada delle Capograssi il problema non è mai stata la velocità ma il doppio senso di marcia e l’alto numero di auto in transito negli orari di scuola oltre all’inciviltà di fermarsi in mezzo la strada o sul marciapiedi, negli orari di scuola si procede a passo d’uomo.

  4. Sull’inquinamento atmosferico avrei un dubbio: abbiamo le marce con rapporti precisi e progettati per avere il massimo rendimento a velocità consone. Abbassare la velocità vuol dire che, a parte la panda 750 fire, con veicoli di una certa cilindrata e tenendo conto della capacità di guida della maggior parte degli automobilisti, aumentare le accelerazioni e le frenature con maggiori consumi (in grande scala) per restare nei limiti.
    Oppure cosa frequentissima (a meno di non avere passaggi pedonali rialzati che in Viale Mazzini non possono essere realizzati) verrà semplicemente ignorato.

    ALTRO ASPETTO IMPORTANTE: CON IL LIMITE DI 30 KM/H IN VIALE MAZZINI VE LA IMMAGINATE UN’AMBULANZA IN EMERGENZA CHE SI TROVA A SUPERARE VEICOLI LENTI? Se uno è ligio al C.d.S. accosta e cede il passo, ma gli altri? La zona 30 sul percorso delle ambulanze in uscita dall’ospedale (più importante della fase di rientro visto che non si conosce lo stato del ferito e non è ancora stabilizzato) per me potrebbe avere aspetti tutt’altro che positivi.

  5. Nooo , non se ne può più, perché i semafori che durano un tempo assurdo per fsr passare due o tre macchine, da non crederci. Dai su proviamo con una nuova amministrazione dai!!
    Mamme me come stemm miss .
    POVERA SULMONA

    • Lu comune , “per modo dire” penzess a refa’ le strade invece de pensa’ alle stronzate!!!
      Mamma me come stemm miss!
      POVERA SULMONA!!!

  6. Gianluca Lavalle | 11 Dicembre 2024 at 21:25 | Rispondi

    Un provvedimento che, a Sulmona, è errato per una serie interminabile di motivi,molti dei quali intuitivi, senza alcun reale beneficio. I commenti pressoché unanimi, anche sui social, ne sono un esempio lampante.
    Spero si ravvedano e tornino indietro.

  7. Perché non pensiamo a far rispettare i limiti di velocità che già ci sono sulle strade di Sulmona? Via Montesanto, via Cappuccini, via Pescara, via dell’Ancinale, via della stazione, ecc. ecc.

  8. Gentilissimo Angelo D’aloisio adesso i problemi di Sulmona sono i 30 km ? Già immagino i vigili con telelaser a elevare multe “forse per contribuire al comune” in un comune ormai povero di idee e lavoro.

  9. ahahah. ridurre il rumore stradale da 2 a 4 decibel???? Il respiro umano è a 10 dB e 0 è la soglia dell’udibile.

  10. Come si fa a quantificare il numero di incidenti evitati? Gli incidenti posso essersi ridotti per svariati motivi: anche perché le persone non ci passano più, magari ha chiuso un’attività ad alta frequentazione in un punto ed ha comportato riduzione del traffico. Magari è dovuto a circostanze casuali.

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