Manca ancora una manina, quella del Pd, per mandare sotto la maggioranza Casini: l’assenza del consigliere Fabio Ranalli in aula, infatti, permette alla coalizione gerosolimiana di evitare una sospensione dei lavori durante la quale si sarebbe dovuto redigere un documento di indirizzo per trasformare il Cogesa da organo monocratico ad organo collegiale. Insomma un consiglio di amministrazione a tre, come richiesto da alcuni sindaci-soci, che potrebbe arginare la gestione e i poteri dell’amministratore unico Vincenzo Margiotta, argomento che sarà discusso nella prossima assemblea dei soci il 21 dicembre.
Durante la lunga e accesa discussione in aula sulla partecipata, infatti, Avanti Sulmona si è schierata con l’opposizione nel sostenere una governance allargata del Cogesa, che a quanto pare controllata non lo è fino in fondo.
Alla conta però manca il voto decisivo di Ranalli e il sindaco Casini, rimasta in silenzio per tutta la seduta, afferra al volo il salvagente e si prepara a mangiare il panettone, come ammette fuori onda Bruno Di Masci con il sorriso sornione di Babbo Natale.
La seduta, voluta su questo punto dall’opposizione, serve se non altro a chiarire molti punti sui rapporti tra il Comune e il Cogesa, anche se, deve ammettere l’assessore al ramo Stefano Mariani, una delibera di indirizzo non c’è ancora, “ma ci stiamo lavorando”.
L’opposizione incalza sulla sentenza del Consiglio di Stato non rispettata e la totale assenza di atti per sanare l’affidamento del servizio (ad oggi, da un anno e mezzo, ritenuto illegittimo dai giudici), sui costi incontrollati, sui bandi milionari fatti senza avere certezza degli affidamenti di Sulmona e L’Aquila.
Il carico lo aggiunge il dirigente del Bilancio Filomena Sorrentino che ribadisce che il Cogesa deve rispettare l’obbligo del contenimento della spesa (sia essa di personale o attrezzature) e il suo inquadramento in un piano pluriennale “che non esiste o almeno al Comune di Sulmona non è mai pervenuto”.
La difesa che è qualcosa in più che d’ufficio, è affidata all’assessore Mariani che enuncia i risultati ottenuti (ma non ancora pubblicati) da Cogesa in questo anno attraverso riduzioni di spesa, contenimento dei costi e aumento della produzione, e che annuncia dal prossimo anno la riduzione della Tari. Che visto l’incremento della differenziata arrivata a Sulmona al 72%, è obbligo di legge.
Ultima ma non per ultimo, la questione delle assunzioni e dei bandi: i concorsi, ha spiegato Mariani, servono per fare delle graduatorie che sono in parte scadute e in parte in scadenza e senza le quali non si può rimpiazzare il personale, se non ricorrendo alle costose agenzie interinali. Senza differenziare, però, l’assessore, tra le figure operative e quelle, come l’avvocato, che in pianta organica non ci sono mai state.
Una soluzione infine la hanno auspicata tutti per i sedici che dal primo gennaio saranno con contratto scaduto e senza possibilità, a causa del decreto dignità, di essere riassunti, né di poter partecipare ai bandi in corso. Una stabilizzazione che però, fa notare qualcuno, rischia anche questa di essere illegittima, “perché nei posti pubblici, si accede tramite concorso”.
Il panettone lo mangia,ma forse la colomba no.
E gli arrosticini?
Sig Guido La Vespa. gli arrosticini li hanno già mangiati.