Far ripartire i cantieri edili, la filiera dell’edilizia e tutto il settore delle costruzioni, ma soprattutto come. Si interroga su questo Fillea Cgil Abruzzo Molise sottolineando, in particolar modo, l’aspetto della sicurezza sul lavoro e in questo senso diventano di riferimento le disposizioni emanate per prevenire il contagio da rispettare in fase di ripresa per evitare, appunto, una possibile e dannosa falsa ripartenza.
Il distanziamento fisico è da rispettare anche sui cantieri per il sindacato: “Sul fronte delle imprese è necessario organizzare un differente sistema di trasporto degli operai che garantisca il distanziamento fisico poiché per lavorare nei nostri cantieri ogni mattina partono con tanti furgoncini tanti lavoratori provenienti dalle altre province abruzzesi”.
Da rimodulare sono anche i dormitori per i lavoratori provenienti da altre regioni ai quali va “garantito un kit personalizzato con gli attrezzi da lavoro poiché resta difficile credere che con l’uso promiscuo vengano ogni volta prima del passaggio di mano sanificati. Così come è doveroso organizzare mense e spogliatoi, laddove possibili”. Una riorganizzazione generale che prevede anche la gestione dei turni.
Una sfida per l’intero comparto. “La riflessione quindi è quante Ditte edili hanno utilizzato questo periodo di fermo per ripensare il cantiere, per avere le condizioni, rispettando le linee guida, di ripartire appena il legislatore lo deciderà, quanti invece sono rimasti al palo” chiede Fillea che propone, a riguardo, anche una formazione per i lavoratori in contesto Covid.
“Abbiamo fatto un accordo importante con il quale le Casse Edili di tutta Italia hanno anticipato 280 milioni di euro relativi all’Anzianità Professionale Edile e la Gratifica Natalizia e Ferie maturata, soldi freschi nelle tasche degli operai, in attesa di percepire la cassa integrazione. La Cgil e la Fillea Cgil stanno chiedendo al Governo che con il decreto di aprile si dia un concreto sostegno a quelle persone che, in disoccupazione, non si sono ancora visti prolungare l’indennità di Naspi già terminata o in scadenza.
Nel frattempo il sindacato si sta adoperando per avere un confronto con le prefetture che hanno il compito di vigilare: “Chiediamo che si sviluppi finalmente un lavoro a rete istituendo dei protocolli di sinergia e collaborazione, tra i servizi ispettivi delle ASL, l’ITL, e la polizia locale, per essere sicuri di arrivare incisivamente in ogni cantiere di ogni singolo Comune, mentre alle Stazioni Appaltanti e agli Uffici Speciali per la Ricostruzione chiediamo una rimodulazione dei costi di realizzo perché l’applicazione delle linee guida, la fornitura dei Dispositivi di Protezione Individuali, la riorganizzazione del lavoro ha dei costi importanti che le direzioni dei cantieri devono saper valutare, ma che hanno bisogno di un riscontro concreto”.
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