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Con l’Abruzzo ancora in zona rossa, probabilmente l’unica fino al 10 dicembre, e il sostanziale indirizzo a non aprire gli impianti da sci almeno per il momento, non c’erano grandi aspettative per gli operatori del settore. Tuttavia l’Abruzzo montano, con l’Alto Sangro in testa, ambiva a salvare in parte la stagione dopo che con una lettera dell’altro ieri il presidente della Federazione italiana sport invernali Flavio Rota aveva elencato una sfilza lunghissima di discipline (quindici solo per lo sci alpino) che aprivano agli “atleti di interesse nazionale” (ovvero tesserati Fisi in preparazione alle quasi 7mila gare annue) la possibilità di potersi allenare, anche “violando” le zone rosse. La comunicazione aveva riacceso la speranza degli operatori del settore con gli impianti pronti a scaldare i motori già per l’Immacolata per accogliere orde di ragazzini – soprattutto – e non al seguito delle scuole sci riconosciute e che nel Centro e Sud Italia gravitano principalmente sulle nostre montagne.
La doccia fredda, anzi gelida, è arrivata però ieri con una nota a rettifica delle dichiarazioni di Rota: “Si precisa che la qualifica di ‘atleta di interesse’ da sola non è autorizzativa allo svolgimento dell’attività permessa da Dpcm – chiarisce la Fisi – ma è subordinata alla partecipazione alle manifestazioni indicate nel sito Coni e approvate con delibera n. 371 del 17 novembre”, per cui un allievo oltre a rientrare nelle fasce di età indicate (2014 e fino a 60 anni), deve partecipare a gare internazionali riconosciute dal Coni.
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“Nell’elenco delle gare Fisi riconosciute dal Coni al livello nazionale e internazionale vi sono varie gare programmate, ma sono riservate solo ad alcune categorie: gli allievi rientranti nelle categorie senior (ossia da coloro nati dal 2000 in poi, fino ai 30 anni); gli allievi rientranti nelle categorie giovani (ossia nati negli anni 2004-2003-2002-2001); gli allievi rientranti nelle categorie children (ossia nati negli anni 2005-2006 e 2007-2008), per quest’ultima categoria si specifica che gli atleti che possono partecipare all’unica competizione organizzata, ossia ‘l’Alpecimbra FIS children cup’ (che si terrà tra il 27-01 e il 31-01), e l’iscrizione a codesta non è libera, ma subordinata ad una selezione regionale, che i comitati regionali stabiliscono avvalendosi di vari criteri, ossia: in base ai risultati pregressi; o vengono istituite delle gare regionali di selezione e solitamente vengono indicati tra i 4 e i 10 allievi massimo”.
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L’obbligo di iscrizione alle gare riconosciute dal Coni restringe così la platea potenzialmente molto ampia degli atleti autorizzati a prendere lo skilift per allenarsi: una postilla che ora rischia di mandare in fumo anche il lumicino acceso dal mondo agonistico e che in particolare sui più piccoli – e su tutto il mondo di accompagnatori che gira loro intorno – contava di trovare l’ossigeno necessario a superare questa chiusura forzata del circo bianco.
“Si evidenzia – conclude la Fisi – che al di fuori di queste categorie non vi sono gare programmate nell’elenco Coni, per la categoria cuccioli e baby e super baby (ossia nati negli anni dal 2014 al 2009), di conseguenza tutti gli atleti rientranti in queste categorie non vengono giustificati i loro allenamenti”.
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