Successo per il corso di cucina africana da BioNico. A tavola oltre i confini

La cucina è da sempre uno degli esempi migliori al Mondo di come i confini siano solo costruzioni artificiali. Piatti e pietanze si rincorrono, si incontrano e si fondono. La cucina è mescolanza, anche se le tipicità locali hanno la loro importanza. Nasce anche così il bistrot BioNico, ristorante sulmonese di cucina fusion, aperto da Nico e Monica, che serve piatti locali mixati alle specialità culinarie di altri paesi.

Da BioNico giovedì sera si è svolta la prima lezione del corso di cucina africana tenuto da Monica, ruandese e dalla sua aiuto cuoca Djeneba, nata in Costa d’Avorio. Tre moduli previsti: il primo con un’introduzione alle spezie e al finger e street food africano; il secondo che si concentra su riso, tuberi e legumi; il terzo sulla cucina della carne e del pesce.

Giovedì quello che è andato in scena nel ristorante è stato il primo modulo nel quale si sono assaggiate le spezie tipiche usate nella cucina africana, poi una bevanda tipica del Senagal, il Bissap, a base di ibisco o carcadè, l’Ose Oji, salsa di arachidi nigeriana, molto utilizzata in Africa Occidentale, pietanza tradizionale che la famiglia dello sposo dona alla famiglia della sposa in segno di riconoscenza, il Matoke e Binyebwa, piatto ugandese che consiste in platano verde grigliato con salsa di arachidi non tostati ed infine il Misir Wote e l’Injera, piatto dell’Africa Orientale, cucinato soprattutto in Etiopia e che consiste in uno stufato di lenticchie rosse e in riso con pane fermentato.

Lo scopo del corso spiega Monica e di far avere ai partecipanti una maggiore conoscenza di un’altra cultura, in particolare attraverso il cibo. E si può dire che il corso ha avuto un successo considerevole, in un giorno si sono prenotate venti persone per gli altrettanti posti disponibili, al punto di spingere Monica e Nico ad organizzare una seconda trance dello stesso corso che inizierà il 9 aprile.

Monica è nata e cresciuta a Kigali, ha una laurea in economia e commercio ed ha deciso di lasciare il suo paese per amore. Ha delle idee molto precise su quello che succede nel mondo: “Percepisco il razzismo crescente nella società, ma non credo che sia un problema italiano. Lo vedo più come un fenomeno globale, ma non credo potrà durare a lungo perché ad un certo punto le persone dovranno rendersi conto che viviamo tutti sulla stessa Terra e che le nostre culture sono tutte influenzate l’una dall’altra, così come nella cucina, dove nella preparazione dei piatti abbiamo scoperto delle usanze tipiche anche della cultura italiana nella cucina africana”.

La coesistenza fra culture diverse viaggia su diverse direttrici, la cucina è sicuramente uno degli ambiti dove le differenze diventano una preziosa risorsa che arricchisce la tavola. È anche così che Monica e Nico vogliono mandare alla Valle Peligna il loro messaggio, fatto di un mondo senza confini, dove le diversità sono preziose e vengono valorizzate.

Savino Monterisi

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