Successo al Caniglia per l’Orchestra femminile del Mediterrano e il violinista Alessandro Quarta

Sono andati in scena ieri sera al teatro “Maria Caniglia” di Sulmona l’Orchestra femminile del Mediterrano e il violinista Alessandro Quarta, presentando un programma con le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, nella prima parte e brani di Astor Piazzolla, nella seconda, nel concerto in cartellone per la stagione della Camerata Musicale Sulmonese.

Ad aprire il concerto sono state le note delle Quattro Stagioni di Vivaldi, uno dei primissimi esempi di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l'”Inverno” è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l'”Estate” evoca l’oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. I concerti de Le quattro stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, scritti da un poeta anonimo, forse lo stesso Vivaldi.

Ma ad infiammare la platea del Caniglia sono stati i brani più noti del vasto repertorio del compositore argentino Astor Piazzolla, eseguiti magistralmente dall’Orchestra femminile del Mediterraneo, con il sigillo dell’estro del maestro Quarta, che ha rivelato tutto il suo talento. Quarta è musicista cresciuto con i più grandi direttori d’orchestra ricoprendo ruoli come “violino di spalla” al cospetto di nomi di primo piano nella musica mondiale, come Lorin Maazel, Mstislav Rostropovich e Zubin Metha, diventando protagonista di tournée in tutta Europa ma anche in America, Giappone, Cina e Medio Oriente e suonando nelle sale più prestigiose del mondo. La Cnn ha “incoronato” Quarta come “Musical Genius” nel 2013.

“Ho preparato questo concerto in tre ore e non è stato facile, poi seguirmi è difficile – ha sottolineato a fine spettacolo Alessandro Quarta – per questo complimenti vivissimi all’orchestra del Mediterraneo e al suo direttore Antonella De Angelis”. L’ovazione del pubblico ha accolto l’esecuzione di brani di Piazzolla come Oblivion, Adios Nonino, Fracanapa e soprattutto Libertango, tra i più conosciuti. “E’ un brano che il maestro Piazzolla ha odiato questo di Libertango, perché gli venne commissionato da una sinagoga e lui lo compose come un temono – ha raccontato Quarta – tra l’altro, eseguito in sinagoga, Piazzolla fu costretto ad ascoltarlo spesso, vivendo in un’abitazione a pochi passi. Eppure questo brano ha fatto conoscere Piazzolla in tutto il mondo”.

S.M.

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