Subequana: sociale ancora senza stipendi, un nulla di fatto in prefettura

L’epopea dei lavoratori della cooperativa sociale Leonardo prosegue ancora, con stipendi in arretrato dal gennaio scorso e la Comunità Montana Sirentina impossibilitata ad elargire le somme necessarie (circa 500mila euro). Ieri il tentativo di conciliazione avvenuto in prefettura non è andato a buon fine. D’altronde a mancare all’incontro è stata quella Regione che pure le risorse economiche dovrebbe fornirle alla comunità montana in attesa, a sua volta, di 10milioni di fondi nazionali da ripartire nei diversi ambiti di zona. Un ritardo a cascata che si ripercuote inevitabilmente su lavoratori e assistiti. Una “scarsa sensibilità”, l’assenza dell’ente regionale all’appuntamento, denunciano dalla Cgil che spiega come il nodo della vicenda sia proprio nei mancati trasferimenti dei fondi regionali e nazionali alle politiche sociali “finalizzati al sostegno delle attività socio-assistenziali (piano di zona, piano locale per la non autosufficienza e servizi integrativi per la prima infanzia)”. E la comunità montana miracoli non ne può fare, impossibilitata ora ad adempiere al pagamento degli arretrati.

E’ così che in una situazione di profondo disagio ci si trovano 30 tra lavoratori e lavoratrici i quali, nel frattempo, hanno continuato ad assicurare il servizio “con costanza, grande senso di responsabilità e con enormi sacrifici, soprattutto economici” anche e addirittura anticipando di tasca propria le spese necessarie agli spostamenti “nei paesi del comprensorio di riferimento che si presenta, tra l’altro, di non facile accessibilità, soprattutto nei mesi invernali”. Quella responsabilità che non permette, insomma, agli operatori del sociale di abbandonare i propri assistiti soprattutto nelle “vere aree interne della Regione Abruzzo”. Un quadro assurdo e complicato che la Cgil vorrebbe sbrogliare per garantire i lavoratori e non compormettere le fasce più deboli e disagiate anche in considerazione che questo non rappresenta l’unica ritardo: a gennaio scorso venivano segnalati, infatti, ulteriori sei mesi di stipendi in arretrato.

S.P.