In questo lunedì 16 settembre, data ufficiale per il rientro a scuola nella regione Abruzzo, a fare gli auguri di buon anno scolastico agli studenti abruzzesi è l’assessore regionale con delega all’Istruzione Roberto Santangelo.
Parole di incoraggiamento che l’assessore ha rivolto ai ragazzi per ricordare l’importanza dello studio e dell’istruzione, strumenti utili all’acquisizione delle “competenze per affrontare le sfide dell’attualità e per inseguire i propri sogni”. E raggiungere gli obiettivi prefissati perché solo così, ha sottolineato Santangelo, “potrete dare alla società un contributo di valore”. Un incitamento rivolto a tutti i bambini, bambine, ragazzi e ragazze chiamati da oggi ad impegnarsi per far si che il nuovo percorso scolastico sia ricco di “soddisfazioni e nuove scoperte”. E dopo aver esortando gli studenti ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità agli insegnanti l’assessore ha rivolto parole di ringraziamento. Per il “ruolo fondamentale svolto con passione e pazienza” e per essere “punto di riferimento per i giovani e le loro famiglie” all’interno della scuola, luogo simbolo di “incontro, socialità, inclusione e legalità”.
La scuola, ha rimarcato Santangelo, rappresenta “un sistema sociale aperto che si nutre della cultura che l’ambiente esprime” e dove tutti sono accolti, dagli insegnati alle famiglie, dagli educatori alle istituzioni per riuscire a “creare insieme una comunità educante”. Ed affrontare le non facili sfide della dispersione scolastica, della povertà educativa minorile e dello spopolamento delle aree interne che “induce al rischio di accorpamento degli istituti scolastici”.
Per tutti questi motivi, ha concluso l’assessore regionale Roberto Santangelo, la Regione Abruzzo conferma il suo impegno in sinergia con l’ufficio scolastico regionale “a portare avanti iniziative utili a potenziare l’offerta formativa e a promuovere attività che favoriscano la socialità, il rispetto reciproco e lo sviluppo delle competenze”.
É proprio sicuro,sicuro che serva solo studiare?
È irritante, almeno per uno come me che nella formazione ha speso almeno la metà degli anni della vita che vivendo, leggere questo vuoto e retorico appello di buon anno spostino al nostro mondo giovanile.
Retorico, vuoto ma soprattutto intriso di osservazioni e auspici che denotano l’ignoranza totale di un stimato scolastico che almeno fino al momento è ancorato a regole inesistenti, rispetto a quello che Sant’Angelo dice. Un esempio per tutti: l’invito alla direzione regionale scolastica a rinnovare l’offerta formativa.
È un potere non centralizzato ma delegato a livelli diversi che fino a qualche decennio fa ha funzionato, dando esiti positivi, quando è stato utilizzato bene.
Poi, progressivamente come diverse altre cose in Italia, con l’andare degli anni ha perso forza e credibilità (tipo la riforma del SSN e altri strumenti della gestione popolare e condivisa del domani di ciascuno di noi).
Il dirigente scolastico regionale garantisce l’uso degli strumenti necessari per garantire la gestione una proposta di gestione dell’O.F. che deve partire dal basso: dalle scuole, dagli OO.CC., e dagli Enti locali che hanno competenza sull’ordine e grado della scuola interessata. E tutto questo sistema, vige da inquadra ni circa, anche da queste parti eccezion fatta per pochissimi casi, non è stato mai granché utilizzato
La formazione è cosa seria El quadro della prospettiva del futuro personale e collettivo di una Comunità. E non merita sblasfemie inutili retoriche e demagogiche. Non scherziamo.
Diciamo che a livello nazionale ed anche locale, la credibilità della classe politica è davvero scarsa, perché imbarazzante è il loro profilo culturale …