Studenti scaricati dal bus, l’ira dei genitori. Mariani: “Troveremo i responsabili”

L’episodio non passerà sotto silenzio, perché va bene, si fa per dire, il disservizio e gli autobus in panne, ma i bambini proprio no. La vicenda degli studenti delle primarie lasciati venerdì scorso al freddo e al buio nel bel mezzo del nulla, tra Badia e Marane, perché lo scuolabus è rimasto senza carburante, è destinato ad avere conseguenze. Di ordine etico e amministrativo. E chissà anche penale.
C’è tra i genitori, ad esempio, chi sta pensando seriamente di sporgere denuncia: non tanto e non solo per quella che si configura come un’interruzione di pubblico servizio, quanto perché i bambini sono stati consegnati nelle mani di persone non autorizzate, né delegate, per essere riaccompagnati a casa. “Nulla da dire sulle due persone che si sono prestate a fare da taxi – spiega un genitore – ma a me non è stato neanche comunicato. Anzi la richiesta di mio figlio di contattarmi telefonicamente è stata beatamente ignorata. Un modo singolare di interpretare il rigido regolamento che impedisce anche ai familiari di andare e riprendere i bambini a scuola se non formalmente delegati con tanto di documento al seguito”.

Anche se in questa storia la scuola non c’entra niente: “Il nostro personale consegna i bambini alla responsabile dell’accompagnamento dello scuolabus – spiega la dirigente della Lombardo-Radice, Gabriella Di Mascio – da quel momento non siamo più responsabili di quello che accade. Tanto è vero che dell’episodio di venerdì non abbiamo saputo nulla”.
Conseguenze, promette invece l’assessore al Personale Stefano Mariani, ci saranno negli uffici del trasporto pubblico: “Lunedì mi recherò personalmente alla Valletta – spiega Mariani – per capire cosa è accaduto e se ci sono, di chi sono, le responsabilità. Se è una questione di cattiva organizzazione degli uffici o di qualcuno che non fa il suo dovere. Certo l’episodio non può passare inosservato, è troppo grave quel che è accaduto e non si può far finta di non vedere”.