Galleggiano sul pelo dell’acqua, insieme ai rifiuti e alle bottiglie di plastica vuote lanciate dai soliti incivili. Si tratta di carpe che potrebbero arrivare a pesare anche dieci chili. Il laghetto de La Quaglia a Raiano è interessato da una strana e preoccupante moria di pesci belli grossi. Un fatto anomalo, il primo che si ricordi a memoria d’uomo, del quale le autorità ed il gestore sono stati informati solo un paio di giorni fa intervenendo immediatamente. L’altro ieri, infatti, sono arrivati sullo specchio d’acqua, luogo prediletto per gli amanti della pesca, l’Arta, la Asl e la polizia provinciale che hanno provveduto a fare tutte le analisi e i prelievi del caso.
Un fenomeno che potrebbe avere una risposta fin da subito, almeno da quanto ipotizzato dagli uomini dell’Arta al momento del sopralluogo: l’estate troppo calda e la totale assenza di piogge avrebbero ridotto l’ossigeno nel bacino con effetti devastanti per i pesci di taglia grande. “In effetti sono solo quelli più grossi ad essere deceduti e ad essere anche in un avanzato stato di decomposizione- spiega Paolo Di Giulio, gestore della località-. Il lago è alimentato da una falda acquifera che, però, ha un ricambio di acqua molto lento, con l’estate passata e con l’assenza di piogge queste ricambio è ulteriormente rallentato. Inoltre- sottolinea- non sono state riscontrate macchie d’olio o altro che possa far pensare all’inquinamento”. Solo una ipotesi, ma il sindaco, Marco Moca, è molto più cauto: “Aspettiamo i risultati dei prelievi effettuati” dichiara.
Per i pescatori affezionati a questa particolare località di Raiano, però, l’impatto è stato a dir poco notevole ed inquietante. Trovarsi di fronte pesci enormi in stato di putrefazione, l’odore nauseabondo, non è stato proprio il massimo. Ma poi ad aggiungersi è anche il problema dei rifiuti che proliferano nella zona. Quasi una sfida a chi ne abbandona di più. “Quando abbiamo preso in gestione La Quaglia abbiamo provveduto a bonificare l’area- racconta Di Giulio-, ma è impossibile starci dietro perché è un continuo. Siamo in attesa di alcuni finanziamenti per la sua riqualificazione- continua-, ma se non arriveranno saremo costretti a restituire l’area al Comune”.
Simona Pace
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