La strada è durata più o meno quanto ci è voluto a rifarla: in via Marselli, angolo via Dorrucci, i sampietrini sono già saltati e tre vistose buche già attentano alla sicurezza di pedoni ed automobilisti. Tre mesi e poco più dalla chiusura dell’infinito cantiere, con l’inaugurazione a festa della nuova pavimentazione, con tanto di palloncini e tappi di spumante, e la strada è di nuovo un percorso di guerra.
I sampietrini buttati ad un angolo fanno da corredo ad una piazza (Garibaldi o Maggiore che dir si voglia) che senza auto, per via dell’allestimento del campo di gara della Giostra, appare in tutta la sua trascuratezza, nonostante il tentativo, un po’ tardivo, di pulire almeno le erbacce che infestano chiese ed aiuole con un giardiniere questa mattina al lavoro.
I tigli che circondano il plateatico sono quasi tutti malati, alcuni già morti: ingialliti e aggrediti da insetti e animali infestanti. Lo si vede dallo strato di “colla” che circonda tutto il marciapiede, con le secrezioni di questi animali che rendono difficile anche passeggiare.
Qualche esercente butta secchi d’acqua, ma i risultati sono irrilevanti. Più in su, nelle poche cime rimaste verdi, le vespe infestano l’aria e la tranquillità delle poche persone che circolano nella piazza semivuota.
E poi le aiuole secche, i secchi dell’immondizia ancora pieni e le opere pubbliche, come le transenne della scalinata di Santa Chiara, diventate ormai “opere d’arte”: monumenti all’inefficienza e all’incuria di una città che dice di voler essere turistica.
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