Sulle strade provinciali non si arresta il malumore. A rimarcare le rimostranze che si vestiranno di protesta sabato prossimo, contro la chiusura di oltre una ventina di arterie, sono i motociclisti aquilani con 4 mila firme raccolte. Una decisione quella dell’ordinanza da parte dell’Ente, che ha portato problemi turistici, commerciali alle attività del comprensorio e che potrebbe causarne altri, di portata superiore a ridosso della stagione più attesa da Comuni e esercenti, così come la lista di disdette piovuta al tour a due ruote nei territori aquilani. Dunque sabato 12 maggio, sarà di manifestazione, l’appuntamento è alle ore 10 nel parcheggio della prima rotonda dell’Ospedale sulla S.S. 80 a L’Aquila, si terrà un’adunanza di protesta a cui sono invitati a partecipare tutti i motociclisti e ciclisti e tutta la popolazione, “o meglio, quella parte che ha capito che le cose accadono se ci si espone e non se si resta a guardare dalla finestra”.
“Nonostante la pletora di proteste di sindaci, popolazione, operatori economici, stampa di settore e una raccolta firme promossa dal nostro motoclub che, in pochissimi giorni, ha raggiunto quasi 4.000 sottoscrizioni, la Provincia continua ad ignorare le “ragioni degli altri” perseguendo quello che, a tutto il resto del mondo, appare come una clamorosa dimostrazione di incompetenza ed incapacità di amministrare”. Per i bikers il mantra di Caruso che “nel frattempo sembra essere sparito dal radar” ormai da oltre 10 giorni, che in 15 giorni saranno riaperte le strade, come garantito nero su bianco anche al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, non avrebbe sortito gli effetti sperati perché, spiegano, “di lavori, seppure della semplice apposizione della tanto decantata cartellonistica, non c’è nemmeno l’ombra”.
“Al caldo del suo posto fisso e garantito anche il dirigente Francesco Bonanni non si espone a nessuna decisione lasciando che l’economia disperata delle aree interne esali l’ultimo respiro nel più totale disinteressi di questa amministrazione” e sentenziano Siamo ormai al paradosso istituzionale, al quale però ci siamo purtroppo abituati, per cui ad un problema non si contrappone una soluzione ma un ulteriore problema creato ad arte a cui, dopo un po’, si mette una pezza decantando i propri meriti, ma stavolta non la faremo certo passare liscia a questi prestigiatori che giocano con la cosa pubblica”.
Il Motoclub è chiaro, la manifestazione è un atto per per chiedere rispetto per le popolazioni locali e delle libertà individuali, per ricordarlo agli esponenti politici, l’invito ad “assumere quella caratteristica di servizio pubblico che contraddistingue la buona politica, così lontana dalle azioni di questi protagonisti più impegnati a tutelare se stessi e le loro personali, irresponsabili scelte”.
A.S.
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