Accolto dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo e dal sindacato italiano balneatori SIB avverso la sentenza del Consiglio di Stato che bocciava la proroga alle concessioni balneari.
“Una sentenza molto importante – commenta il presidente Marco Marsilio – siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori”.
Scongiurare la vendita all’asta delle concessioni prevista per la fine dell’anno, questo era infatti il principale obiettivo del ricorso presentato contro la decisione del Consiglio di Stato: una sentenza del 2021 che, disapplicando di fatto la proroga delle concessioni fino al 2033 contenuta nella legge “Centinaio”, fissava il termine di scadenza dei titoli al 31 dicembre di quest’anno. Una sentenza inaccettabile viziata, a detta di esperti giuristi, da un eccesso di giurisdizione che ha portato il supremo organo di giustizia amministrativa ad accogliere oggi il ricorso presentato dalla Regione insieme al SIB, assistiti da un pool di avvocati e professori universitari.
Una decisione quella odierna che rimette in discussione, a livello nazionale, quanto era stato previsto a livello europeo dalla direttiva Bolkestein e confermato dalla sentenza del Consiglio di Stato il quale dovrà nuovamente pronunciarsi tenendo però conto delle nuove leggi nel frattempo ratificate da Governo e Parlamento.
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