Imprigionato come un leone in gabbia, con le transenne al posto delle sbarre. E’ la storia di Dino, edicolante simbolo del piazzale della stazione di Sulmona, che da oggi si ritrova ostaggio dei lavori di RFI. Il cantiere del secondo lotto è partito lunedì, e da questa mattina l’edicola di Dino è completamente circondata da nastri, segnaletica per i lavori in corso, teloni e transenne. Impossibile raggiungere il piccolo gazebo dell’edicolante per chi arriva dai binari, se non percorrendo l’intero spiazzo, per poi deviare da viale della Stazione verso l’edicola.
Sulla sua struttura è calato il buio praticamente. E così sarà fino al prossimo 30 dicembre, presunta data di fine dei lavori. Presunta, appunto. Perché l’appalto da 1,3 milioni di euro, realizzato da Rete Ferroviaria Italiana, è in ritardo sulla tabella di marcia. I lavori, assegnati nel novembre 2020, sarebbero dovuti durare 317 giorni. Dopo circa quattro anni, invece, i mezzi sono ancora in movimento. Colpa anche della burocrazia.
Il sostegno per superare il trauma, Dino lo cerca nei fedelissimi: “Gli incassi sono quello che sono – ci spiega – per fortuna ho degli amici che vengono qui. Spero che i lavori finiscano nei tempi previsti. Ho segnalato la questione anche all’assessore Rico, che mi ha detto di essersi attivata per individuare un prefabbricato dove trasferirmi nell’attesa che finiscano gli interventi”.
Ma ad essere ostaggio non è solo Dino. Questo pomeriggio diversi pendolari hanno trovato recintate le proprie vetture. Molti avevano parcheggiato la macchina nel piazzale sere fa, quando non era ancora presente la segnaletica che impone il divieto di transito e di sosta. Tecnici, responsabili e operai di RFI non si sono fatti troppi problemi nel montare, giustamente, le transenne, ingabbiando le vetture e i proprietari che scendevano di ritorno dal treno. Questi sono stati costretti a contattare la Polizia Locale di Sulmona, sperando in un intervento per liberare le proprie autovetture.
io prendo il treno tutti i giorni. hanno messo l’avviso di divieto di sosta 7 giorni prima e tanto di fogli A4 sulle vetture con preavviso di divieto. per il giornalaio non credo che sia cambiato tanto, I pochi clienti che ha continuano ad andare da lui, l unica cosa che non può parcheggiate sul marciapiede!!!
… È VERO… ma forse la gente non li legge… e chi aveva necessità di un “ long parking “ poteva tranquillamente parcheggiare nel comodo e nuovo parcheggio appena realizzato ( a parte il mancato taglio dell’erba delle piccole aiuole), o nel vecchio – perdi più in uno stato di pietoso abbandono manutentivo – sul lato destro della strada, prima di svoltare per la stazione. Per non parlare poi dei pochi lampioni funzionanti, ormai schermati dalle fronde degli alberi, la mancanza di visibili strisce pedonali per l’attraversamento della strada e un cartello di segnaletica della Stazione.
Ma l’abbandono, e l’incuria, e la desolazione della città, è sotto gli occhi di tutti… almeno di quelli che non portano i paraocchi e hanno la mente libera da ogni pregiudizio.