Stazione in sala d’attesa

Oltre 15mila viaggiatori solo sui treni storici nell’ultimo mese, oltre 15mila biglietti da visita bruciati. Perché il piazzale della stazione di Sulmona non è certo un bel vedere. L’eterno cantiere che lo occupa ormai da più di due anni, non ha fatto un solo passo in avanti, dopo lo spostamento della locomotiva a vapore che era posizionata al centro dello spazio e che è stata rimossa in vista della sua futura collocazione nel lato nord del piazzale.

Quel giorno di fine ottobre ci avevano creduto tutti che nel giro di qualche settimana, almeno il primo lotto dei lavori, che doveva essere concluso quasi un anno e mezzo fa, sarebbe stato riconsegnato. A dire il vero Rfi, che è committente dell’opera, aveva promesso una riconsegna a giorni anche l’estate scorsa, dopo cioè che saltò la commemorazione del bombardamento del 27 agosto 1943. Promessa disattesa e che ora si rinnova.

Secondo Rfi, infatti, la consegna del primo lotto, ovvero del lato nord del piazzale, transennato da due anni, sarà fatta nel giro di un paio di mesi: entro fine marzo, insomma, si dovrebbe tornare ad utilizzare quella parte dello spazio, dove sarà collocata la locomotiva spostata ad ottobre.

I lavori, sempre secondo Rfi, partiranno subito dopo quindi per il secondo lotto, che prevede il rifacimento del lato sud, dove dovrà andare invece il monumento ai caduti del bombardamento, con consegna prevista a luglio. 2023, dicono. Il che dovrebbe consentire di celebrare degnamente gli ottanta anni della “zappata” e più in generale di salvare in parte la faccia davanti ai turisti dei treni storici che, in estate come in inverno, affollano la stazione di Sulmona.

“Treno in ripartenza” anche alla bretella di Santa Rufina, notizia che non entusiasma i sulmonesi quanto quella della riconsegna del piazzale della stazione: i lavori, avviati ufficialmente a metà novembre, sono stati infatti interrotti per eseguire le indagini ferromagnetiche, verificare cioè se ci sono ordigni sul sito. Che poi è quello che si sarebbe potuto fare al piazzale della stazione, dove il grosso del ritardo è dovuto alla ricerca nel sottosuolo di residuati bellici (però con uno scavo arrivato fino a quattro metri).

Sulla bretella c’è una data di ripartenza che è quella di lunedì prossimo per la realizzazione della prima delle opere previste, ovvero il nuovo sottovia carrabile. Dopo si passerà al collegamento con la stazione centrale e alla realizzazione della “stazione” (che meglio sarebbe chiamare pensilina) di Santa Rufina. Fine lavori, bretella compresa, fine 2024.

9 Commenti su "Stazione in sala d’attesa"

  1. L’eterna attesa per Sulmona

  2. Da elettore mi aspetto un commento da parte di questa amministrazione. Cosa ne pensa? Passate le foto delle biclette e degli alberelli di natale ora torniamo sul Pianeta terra.

  3. Ma perche’Sulmona e’ la Cenerentola bistrattata depredata e tutte le sue potenzialita’ vengono svilite sistematicamente?Non ci sono soldi nemmeno per le buche delle strade cittadine mentre “altrove” non si fa altro che inaugurare cantieri musei,etcc etcc.?Fatevi una domanda e datevi una risposta.La soluzione a tutto cio’ e’ una: via dalla provincia dell’Aquila; peggio di cosi’non potra’mai andare.

    • Forse perché L’Aquila ha subito un terremoto che ne ha distrutto alcune parti?
      Le potenzialità di Sulmona sono svilite? Può darsi ma intanto iniziamo a guardare dentro di noi prima di passare al banale e semplice scaricabarile. Perché le nostre potenzialità le sviliamo noi stessi con i nostri gesti quotidiani. Una città storica trattata come una autostrada gente che non rinuncia alla macchina neanche per fare 5metri, poi posta foto di scalate epiche e corse olimpioniche, una città di invidiosi dove si preferisce vedere fallire l’altro che fare qualcosa e darsi da fare, una città abitata da tanti, troppi esperti pronti a dire no a qualsiasi cosa e infatti non è rimasto nulla, una città dove gli operatori pensano ai fatti loro che scambiano per interessi di tutti, amministrazione che si riempie la bocca di cultura e turismo ma si limita a quello, cittadini e cd informatori che amano rappresentare all’esterno questa città come preda delle peggiori pratiche. Sulmona ha potenzialità peccato che è abitata e amministrata. Peggio di così potrà andare eccome basta leggere i commenti dei cittadini sotto certi articoli, compreso il mio, per comprendere il degrado culturale e umano senza fine di questa città . Però è più comodo dire che è sempre solo colpa degli altri così almeno la mattina allo specchio ci facciamo un meno schifo. Cambiamo la provincia ma senza cagnà coccia sempre la città dei più fregni del mondo ma la città più cecata al mondo rimaniamo

  4. I milioni sottratti all’ Abbazia eterna incompiuta ,quelli all’Ospedale ,la chiusura del Palazzo Portoghesi ,la mancanza di investimenti ‘le infrastrutture abbandonate e le misere mancette che arrivano alle associazioni a fine anno per tacitare i miserabili di Sulmona.Tutto questo come si chiama?
    Sulmona avra’ si le sue colpe ma che c’e’ qualcuno che gli sega le gambe e gli impedisce di volare alto come potrebbe’ e dovrebbe.FUORI DAllA PROVINCIA DELl’AQUILA!!!!

  5. SalviamoSulmona | 13 Gennaio 2023 at 15:24 | Rispondi

    Via da L’Aquila, Sulmona libera e capoluogo di una nuova, e quanto mai necessaria, concezione territoriale. Tutte le realtà ricadenti nella conca peligna facciano fronte comune per portate avanti questa giusta rivendicazione. Basta con concezioni anacronistiche in funzione delle quali le attuali città capoluogo politicamente ed economicamente più forti impongono con spudorata arroganza e supponenza le proprie decisioni.
    Non ce ne frega niente del colore politico dell’attuale governo nazionale, ma la lega al potere e la sua politica sulle autonomie potrebbe essere disponibile ad un confronto serio sul riequilibrio territoriale dell’Abruzzo interno, rivedendo gli attuali confini territoriali e giurisdizionali non più adeguati ad un vivere moderno ed efficiente. L’attuale amministrazione potrebbe approfittare di questa contingenza e provare a contattare i vertici governativi preposti per saggiare la loro disponibilità al dialogo ed al confronto.
    Pensate che, non essendoci uffici distaccati della motorizzazione a Sulmona, l’altro giorno mi sono dovuto recare due volte di seguito presso il nostro “beneamato” capoluogo soltanto per ritirare una documentazione provvisoria che mi avrebbero potuto tranquillamente trasmettere con mezzi informatici..un’autentica vergogna.
    Due giorni su e giù per due pezzi di carta.
    Via da L’Aquila, riprendiamoci la nostra dignità.
    Sulmona libera.
    Di Piero muoviti!!

  6. Un grande applauso a Polemico.

  7. SALVIAMOSULMONA…TI STRINGO LA MANO VIRTUALMENTE SPERANDO UN GIORNO DI POTERLO FARE DI PERSONA…SONO TOTALMENTE D’ACCORDO CON TE (SU) QUELLO CHE HAI SCRITTO CON IL TUO MESSAGGIO SUL DISCORSO DI RIPRENDERCI UNA NOSTRA AUTONOMIA TERRITORIALE PRIMA CHE L’AQUILA E AVEZZANO FINISCANO PER TOGLIERCI TUTTE LE ISTITUZIONI E QUANT’ALTRO COMPRESO L’INDEBOLIMENTO DEL NOSTRO PRESIDIO OSPEDALIERO…PER I LAVORI ALLA STAZIONE FERROVIARIA SPERO CHE I LAVORI RIPRENDINO E TERMINANO IL PRIMA POSSIBILE ANCHE PER I TANTI TURISTI CHE VENGONO A SULMONA PER L’ORMAI FAMOSA TRANSIBERIANA E GLI RIMANGA UN BEL RICORDO ANCHE DELLA STAZIONE DI SULMONA OLTRE CHE DEL BELLISSIMO VIAGGIO FATTO A BORDO DELLE FAMOSE CARROZZE STORICHE…UN CARO SALUTO A TUTTI DA C7SULMONA

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