“Sono stato provocato dai carabinieri, che da tempo mi hanno puntato”. Sono le parole proferite da Emanuele Risio, in propria discolpa, alle domande del gip del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco. Il giudice per le indagini preliminari questa mattina ha convalidato l’arresto del 46enne di Cocullo, che lo scorso 13 agosto ha aggredito un carabinieri, staccandogli a morsi una parte dell’orecchio. Attimi di violenza che lo stesso Risio, assistito dall’avvocato Alessandro Tucci, ha detto di non ricordare.
Per l’uomo, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, il giudice ha optato per la custodia cautelare in carcere. Troppo gravi gli indizi di colpevolezza a suo carico. Risio, originario di Cocullo, era agli arresti domiciliari per stalking ai danni della vicina di casa. In virtù della misura cautelare a suo carico i carabinieri, durante il proprio servizio di routine, lo scorso martedì hanno chiesto all’uomo di mostrare i propri documenti mentre si trovava all’interno di un bar in via Patini, a Sulmona. Richiesta che ha fatto perdere il controllo a Risio, accanendosi contro uno dei due militari, staccandogli a morsi il padiglione dell’orecchio sinistro, successivamente ricucito presso l’ospedale di Sulmona. Per il carabiniere una prognosi di trenta giorni refertata. Risio, invece, resta in carcere dove era stato trasferito subito dopo l’aggressione in attesa della convalida dell’arresto in flagranza, emessa quest’oggi.
Dovrebbero aprire delle belle miniere di cobalto …..dove lavorare senza mezzi meccanici !
Ma perché censurate i commenti c’erano scritte cose interessanti. Mica siamo in Venezuela siamo in Italia che dovrebbe essere un paese libero.
Lavori forzati per ripagare la società. Il carcere ha un costo per la collettività