Gli animalisti gridano no al maltrattamento, ma l’insensibilità umana prende il sopravvento. Un episodio di violenza sugli animali si è verificato solo pochi giorni fa: nei pressi di via XX settembre, a Castel Di Sangro, è stato segnalato e recuperato un gatto, di soli tre mesi, in evidenti difficoltà nel camminare. Dopo le prime ipotesi, si è giunti ad un’amara verità: il gatto è stato impallinato con un fucile ad aria compressa. L’artefice non è stato, ad oggi, individuato, ma l’associazione “I nostri amici a 4 zampe di Castel Di Sangro” non vuole arrendersi: si pensa di sporgere denuncia contro ignoti e non fermare la caccia al responsabile. Il gatto, non padronale e recuperato da una collaboratrice dell’associazione, è ora in cura dal veterinario di fiducia.
“Non sappiamo con certezza a chi appartenga il gatto – spiega la responsabile dell’associazione, Rina Di Carlo – tuttavia abbiamo ipotizzato che faccia parte di una colonia felina, che si aggira nella zona. Qualche tempo fa, infatti, è stata segnalata dai vigili urbani la presenza della colonia ed è stata avanzata la richiesta di occuparci di questi animali, in quanto associazione. I gatti in questione, tuttavia, vengono accuditi da persone esterne, per garantire loro la sopravvivenza”.
Il cucciolo, ora in mani sicure, ha riportato gravi ferite: le pallottole dell’arma sono presenti in più parti del corpo, ma ciò che più preoccupa è la vicinanza di queste sostanze tossiche alla colonna vertebrale. Data la giovane età del felino, infatti, non è possibile sottoporlo ad un’operazione: a causa della sua debolezza, il corpo non sopporterebbe l’anestesia.
“Il nostro veterinario – aggiunge la responsabile – ora si sta occupando dell’alimentazione del cucciolo in modo che possa riprendere forze ed essere curato in totale sicurezza. La nostra paura è che possa rimanere paralizzato. Noi, nel frattempo, stiamo tenendo sotto controllo la zona in cui è stato recuperato, nel tentativo di capire chi sia il responsabile. L’unica certezza è che regna un’insensibilità inaccettabile”.
Che sia stata una bravata di un ragazzo o la cattiveria gratuita di un adulto non è dato al momento sapere: certo un atto di crudeltà che lascia sbigottiti.
Mariagrazia Verrocchi
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