Dopo aver pagato le multe, alla fine, finirà anche davanti alla sbarra. Pasquale Di Toro, l’imprenditore sulmonese che il 7 febbraio scorso portò le ruspe in piazza a sua spese per liberare la statua di Ovidio dai cumuli di neve, ghiaccio e (soprattutto) immondizia, è stato infatti citato in giudizio dalla procura di Sulmona con l’accusa di essersi rifiutato di consegnare i documenti alla polizia municipale che quella mattina era intervenuta.
Di Toro dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 24 gennaio per difendersi, insomma, per un atto di civiltà compiuto e apprezzato da tutta Italia, tanto da ricevere un premio nazionale per il suo impegno civico ed essere citato e invitato da tutti i mass media nazionali per quel che aveva fatto e soprattutto per le conseguenze subite.
“Spero di essere condannato – commenta Di Toro – e che la pena sia l’affidamento ai servizi socialmente utili, così potrò spalare la neve con il permesso del tribunale, visto che il Comune è stato totalmente assente in questa vicenda”.
E sì, perché la vicenda paradossale di Di Toro non si è conclusa nei freddi ma infuocati giorni di febbraio, ma nell’aprile scorso tornò agli onori della cronaca, perché l’imprenditore si trovò costretto, per evitare astronomiche moltiplicazioni degli addebiti, a pagare le multe che gli erano state elevate. Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, infatti, nell’immediato della bomba mediatica dichiarò che avrebbe pensato lei a pagare le contravvenzioni, ma alla fine non cacciò un centesimo costringendo l’imprenditore spalatore a pagare prima due multe da 50 euro e poi una da circa 300, le prime per violazione alla zona a traffico limitato, la terza proprio per non aver fornito i documenti agli organi di polizia che, oltre alla sanzione amministrativa, prevede l’avvio di una procedura penale.
E pensare che la ditta di Di Toro e tra quelle accreditate e cosiddette di fiducia del Comune anche per il piano neve, solo che se è pagata per spalare va bene, se lo fa gratuitamente il servizio, invece, no. Tanto da finire in tribunale.
Volevo attendere il compimento del primo anno della vicenda per “commentare gioioso l’evento”, ma l’ultima notizia mi ha scombussolato un po l’agenda 🙂 .
Quindi dopo la prima (lo stop dei lavori), la seconda (la multa pagata in proprio, anche la terza beffa del processo.
E tutto questo per onorare il bimillenario ovidiano (quest’ultimo appartente alla serie CHI L’HA VISTO), dove dopo il trambusto dell’operoso Di Toro, il sindaco rispose stizzito che vi erano i soldi (stanziati da tempo) e che i lavori sarebbero partiti nel cosro dell’autunno (e siamo ancora in tempo.. forse) e poi dulcis in fundo il contributo dell’archeoclub per il restauro della statua.
questo bimillenario sarà ricordato come il “BIMILLENARIO OVIDIANO DELLA VERGOGNA SULMONTINA”.
Forza signor Di Toro, la città tutta è con te…
Grazie di cuore.
http://www.zac7.it/index/zac7_2015/index_dx_css_new_2015.php?pag=16&art=11&categ=CRONACA%20&IDX=23686
P.S.: Signor Di Toro scaldi i mezzi per la prossima rimozione della neve, Ovidio l’aspetterà fiducioso e come sempre grato.
😉 .
sembra che si stia facendo di tutto per portare nuovamente Sulmona sulla bocca di tutti gli italiani. Fare la figura da pagliacci sta diventando oramai un appuntamento fisso.