Dopo i danni e la beffa, le multe pagate e i punti della patente ritirati, per Pasquale Di Toro, l’imprenditore di Sulmona che il 7 febbraio dello scorso anno spalò di sua iniziativa la neve davanti alla statua di Ovidio, è arrivata almeno la “clemenza della corte”.
Ieri infatti il giudice per le udienze preliminari, Marco Billi, lo ha prosciolto dalle accuse penali che lo avevano visto imputato per non aver ottemperato alla richiesta di fornire i documenti fatta dalla polizia municipale e dall’introduzione di macchine non autorizzate in centro storico (infrazione non penale quest’ultima).
Per il Gup insomma il fatto non sussiste, il reato non c’è stato.
Il gesto di Di Toro, in fondo, era un gesto di civiltà e di mare per la città: stanco di vedere la statua del poeta ricoperta di ghiaccio e immondizia nell’anno del bimillenario, infatti, aveva deciso di provvedere come cittadino a quello che il Comune non faceva.
L’episodio era diventato un caso nazionale, per il quale Sulmona, almeno nelle sue istituzioni, non aveva fatto certo una bella figura.
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