Allarme randagismo a Sulmona, Pratola Peligna e anche lungo la Strada Statale 17, nel territorio comunale di Rocca Pia. Diverse sono le segnalazioni di gruppi di cani randagi che si aggirano sia in città, sia sul ciglio delle strade che collegano i Comuni del comprensorio peligno-sangrino. L’ultimo, in ordine di tempo, risale a ieri sera. Sette cani, in branco, sono stati avvistati lungo via D’Andrea, nei pressi dei locali della sede chiusa dell’Itc-Itg “De Nino-Morandi”. Taglia media, presumibilmente incroci di varie razze. “Bastardini”, per dirla in modo profano. Sette cani che, all’apparenza, non sembrerebbero pericolosi, ma che circolano in città con il rischio di creare problemi anche al traffico veicolare.
Rischio che corrono anche i viaggiatori in marcia lungo l’Altopiano delle Cinquemiglia. Da alcune settimane è segnalata la presenza di una branco composto da almeno cinque cani randagi (presumibilmente una famiglia, con due esemplari adulti e tre cuccioli) che scorrazzano ai bordi della Strada Statale 17. Un pericolo, considerando l’alta velocità delle vetture in transito sulla strada che collega Rocca Pia al resto del comprensorio altosangrino.
Simili alla razza dei pastori abruzzesi, invece, i cani randagi avvistati quotidianamente in zona depuratore, all’altezza della Valle dei Re. Un pericolo per chi, venendo da Sulmona si trova subito dopo la curva cani sulla carreggiata.
Creature che potrebbero essere prese in custodia presso il canile comunale. E’ di ieri la pubblicazione della determina sull’albo pretorio per l’affidamento dei lavori di messa a norma del rifugio di via Vicenne. Gli interventi, dall’importo di 91.450 euro, saranno curati da RIMOTER s.r.l.
I lavori consisteranno nell’innalzamento delle recinzioni, interne ed esterne, nel ripristino degli ambulatori, nella realizzazione dell’area di sgambamento e di isolamento per i cani da accogliere e per quelli che presentano particolari problemi o sofferenti di malattie. Interventi attesi da tempo, che giungono dopo più di un imprevisto. L’ultimo, in ordine cronologico, l’accatastamento di zone della struttura mai accatastate che hanno portato a non registrare negli ultimi 25 anni il canile sulmonese nell’elenco delle strutture regionali come prevede la legge. Tant’è che all’interno del progetto approvato dal Comune, è previsto anche l’abbattimento di alcune strutture abusive.
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